Chew-z

Un murale al giorno (toglie la malinconia di torno) /238

Torniamo in fabbrica, da dove eravamo usciti due giorni fa con una opera di MK; lì ha operato di recente un altro artista, lo vediamo in questo primo scatto dove su un fondo nero sta facendo prendere forma ad un profilo femminile che fa rivivere il mito di Persefone, sposa di Ade, dio degli inferi:

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L’artista è Chew-Z, sue opere le abbiamo trovate nella fabbrica abbandonata in provincia di Frosinone, al MAAM il Museo dell’altro e dell’Altrove di Metropoliz_città meticcia di via Prenestina, divenuto in pochi anni un vero e proprio museo di arte contemporanea e nell’edificio Fleming, l’antica fabbrica della Penicillina, abbandonata da molti anni ed ora tempio dell street art, (vedere articoli del 13 agosto e del 27 ottobre dello scorso 2015). Veduamo ora altre immagini che testimoniano lo scandire del lavoro dell’artista tra pennellate sapientemente date e studio delle prospettive:

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Ed ecco l’opera:

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inserita nell’ambiente, accanto all’opera di MK

Proprio di fronte a questa opera Chew-Z , in una piccola cornice ricavata dalla base di un finestrone, ha realizzato un altro volto di Persefone, eccolo:

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Edificio Fleming /6

Questa sera del 27 ottobre vi presentiamo le opere esposta alla ex fabbrica di medicinali di via Tiburtina da un trio di artisti molto affiatati tra loro; si tratta di MK, Rox Piridda e Chew-Z. Li abbiamo già incontrati sia nel corso delle visite al “Luogo ai confini della realtà” che “Sulle sponde del Liri”. Queste sono le loro realizzazioni:

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l’introspettiva opera di MK

6.2

che contrasta con il volto etereo della fanciulla realizzata da Gomez

6.3

la surreale opera di Rox Piridda

6.4

il simbolismo di Chew-Z

Ritorno al luogo ai confini della realtà /3

Eccoci al terzo appuntamento con il gruppo di artisti che ha scelto come muri espositivi le pareti di un edificio abbandonato una volta adibito a fabbrica alimentare che pullulava di vita. Chiudendo gli occhi sembra di vedere operai indaffarati ad impilare pesanti casse su grandi pellets ; caricare camion che rapidamente imboccavano l’autostrada per distribuire il prodotto in tutta Italia. Ora solo silenzio, solitudine; entrare in quel luogo oggi fa un certo effetto; osservare polvere dappertutto, cospicue infiltrazioni d’acqua (per fortuna solo in qualche ambiente), controsoffittature in polistirolo che abbellivano i locali adibiti ad uffici, venute giù, sparse sui pavimenti e calpestate da qualche disattento visitatore ci fa sentire un po spiazzati; tutto ciò che era riciclabile ed avente un certo valore è stato meticolosamente rimosso e portato via, probabilmente da qualche rigattiere senza scrupoli, così sono scomparse le ringhiere in ferro delle scale, gli infissi, le porte, fili della corrente, interruttori e pannelli luce.  Il tutti stride con le immense pareti che si presentano bianche quasi perfette solo con un sottile strato di polvere che l’artista attento rimuove con una passata di scopa. Ci si trova al cospetto di un microcosmo spettrale, come se fosse passato un cataclisma che abbia fatto scomparire ogni forma di vita lasciando miracolosamente intatte le infrastrutture. Ecco probabilmente perchè l’artista ama introdursi in questi luoghi, forse perché vuole rimettere tutto in movimento, vi vuole riportare la vita, far sì che chi vi si introduce si senta protetto, meno solo!

L’artista di cui tratteremo questa sera è Chew-z, nuovo incontro del progetto “FotografiaErrante”, ma non sconosciuto; di lui abbiamo apprezzato l’opera realizzata a Metropoliz, la realtà occupativa di via Prenestina a Roma, dove convive, autogestendosi, una folta comunità multietnica e dove i locali sociali sono diveniti il più grande e vivo museo di arte contemporanea della città. La sua opera esposta a Metropoliz è questa:

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Nell’opera realizzata sul muro del sito abbandonato Chew-z rappresenta una figura arcaica, quella di Athena, rivisitata però in chiave attuale. La dea viene accompagnata da altre due facce che insieme all’asta da lei tenuta in mano, colano un liquido, l’acqua, principio di vita; e l’asta sta ad indicare il luogo dove fondare la città e le facce che simboleggiano i fantasmi che circondano la dea,  stanno a significare che il luogo emana energia positiva, che genera e costruisce la vita.

L’attacco al muro da parte di Chew-z:

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Ed ora la realizzazione dell’opera da parte dell’artista:

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l’opera di Chew-z