Lettering

Ritorno al luogo ai confini della realtà /9

Dopo esserci gustati il panorama dal tetto della fabbrica abbandonata, torniamo rapidamente al piano terra e usciamo sul grande piazzale dove spiccano, sulle pareti giallo-limone dell’edificio, dei rispettabili esercizi calligrafici:

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9.9

Mister Thoms

Entriamo poi nel basso edificio che sicuramente era la parte direzionale della fabbrica; li in quello che doveva essere l’ufficio del “Megadirettoregalattico”, con parquet a terra e e legno pregiato alle pareti, Mister Thoms ha fatto rivivere una riunione dei consiglieri d’amministrazione:

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i consiglieri di maggioranza

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i consiglieri di minoranza

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visioni d’ambiente

Entriamo ora nei vari uffici, quello del personale, quello della corrispondenza, l’ufficio spedizioni e, per ultimo, la sala mensa!

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9.5

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La nostra visita alla fabbrica abbandonata è terminata, ma non le sorprese; domani ci concederemo una bella passeggiata nell’ampio terreno che la circonda, invaso sì da vegetazione non controllata ma anche carico di colori………………………..

Ritorno al luogo ai confini della realtà /8

Avevamo lasciato quel luogo misterioso in provincia di Frosinone il primo di settembre dello scorso anno 2015; avevamo vissuto una settimana in compagnia di un gruppo di artisti che avevano realizzato le loro opere sopra gli immensi muri di quella meravigliosa fabbrica sospesa nel tempo, dove il tempo si è fermato a quando fu abbandonata da maestranze ed imprenditori. Accanto alle opere realizzate dal quel gruppo di artisti nella calda estate ciociara, vivevano già altri pezzi di pregevole fattura realizzati da Mr. Thoms e da noi descritti nei murali al giorno 31 e 70 rispettivamente del 31 luglio  e del 11 ottobre del 2014.

A distanza di tanto tempo alcuni giorni fa abbiamo fatto una visita al sito e, con nostra somma felicità, abbiamo trovato nuovi pezzi, tanti! Segno che  il posto comincia ad essere tenuto molto in considerazione da parte degli street artist, vuoi per il fascino che esso emana, vuoi per la sensazione di tranquillità e riservatezza che trasmette a chi trova quel minimo di coraggio di metterci piede.

Come al solito chi la fa da padrone è Mr. Thoms che è prepotentemente tornato, in veste di prima donna, nel sito ed ha realizzato dei pezzi al limite dell’affascinate; ma vi sono entrati anche tanti maestri del writing che vi hanno lasciato il segno del loro passaggio. Ecco quindi, in questo articolo,  un primo resoconto delle novità travate, cominciando dalla più, come dire, appariscente!

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Mr. Thoms

Passiamo nello stanzone accanto; lì c’è un superbo schizzo di ragazza con chitarra:

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Ed ora un po’ d’ambiente:

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Quindi lettering a volontà:

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Nel nostro girovagare come spinti da una euforia incontrollabile, saliamo rapidamente una scala che sembra non finire mai; poi afferriamo saldamente i montanti di una scala di ferro a pioli che ci porta in un buco sul soffitto, su in paradiso. Ed ecco in un panorama mozzafiato stagliarsi di fronte a noi, a far da cornice ad un totem che sembra essere stato trafugato dall’isola di Pasqua. Ci sediamo e gustiamo in silenzio questa visione!

8.8

Mr. Thoms

8.81

Un murale al giorno (toglie la malinconia di torno) /282

Cosa c’è in fondo al tunnel?

283a

Una vera e propria soffiata oggi 17 Maggio, ci ha portato ai confini della città, dove la storica via Lucrezia Romana, vuoi per la necessità di tenere a bada grandi flussi di traffico automobilistico, vuoi come conseguenza delle grandi speculazioni edilizie di una banda di malfattori che oggi pretende addirittura di governare la città,  è letteralmente spezzata in due dalla più importante arteria di Roma, il Grande Raccordo Anulare, oltre 67 chilometri di strada a tre corsie per senso di marcia straripante di traffico e di automobili che, senza soluzione di continuità, sfrecciano giorno e notte a 130 chilometri orari. A detta di molti, quella strada che una volta continuava nel comune di Marino, doveva sottopassare il GRA e collegare via delle Capannelle alla Zona Grotte di Gregna; la strada fino ai lavori della terza corsia (Giubileo del 2000) si immetteva sul “Raccordo”, poi con la costruzione della variante interna (leggasi speculatori della zona “Lampadari”) è stata costretta ad arrestarsi in un abbozzo di sottopasso mai portato a termine. Orbene, sulla corsia di servizio della zona “Lampadari” ci sono tre scale che immettono ad altrettanti sottopassi pedonali che conducono lo sporadico viandante al di là della corsia esterna del GRA. Inutile dire che quei tre sottopassi sono stati abbandonati a se stessi (leggasi incuria di chi li aveva costruiti e li avrebbe dovuti per impegno manutenere), riteniamo da quando sono stati costruiti (noi ne abbiamo ornai una memoria 35ennale); un gruppo di persone volonterose (non abbiamo approfondito più di tanto) si è preso la briga di intervenire per cambiare il corso degli eventi e coinvolgendo anche il proprietario/gestore delle strutture, ha iniziato la bonifica. Ed ecco che una delle rampe di accesso (il sottopasso resta comunque quello che era, sporco, buio e trasbordante di umidità, insomma, attraversarlo ci si sente leggermente a disagio) miracolosamente ha cominciato ad animarsi di colori. Noi abbiamo visitato il terzo, percorrendo la corsia interna e ora vi documentiamo cosa abbiamo trovato.

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l’accesso lato Roma

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l’accesso lato Ciampino

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incontro ravvicinato col pezzo

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lo sporadico frequentatore del sottopasso

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l’accesso della rampa (una bicicletta, un vero e proprio sogno per quella viabilità)

Sulle pareti della scalinata che porta in superficie, una nostra vecchia conoscenza, Martoz (vedasi in proposito murali al giorno numero 190, 71, 54 e 69 rispettivamente del 25 maggio 2015, 12 ottobre, 24 settembre e 6 settembre, tutti del 2014). Ecco dueparticolari del suo lavoro:

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Dimenticavamo di dire che anche se gli altri due sottopassi stanno messi particolarmente male, un accenno di ribellione allo status quo, lo si vede; in uno abbiamo infatti trovato una protesta spontanea che dimostra quanto, a chi veramente sta a cuore la socializzazione, il grigiume, l’abbandono, l’indifferenza, non vadano proprio giù:

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writing  

Arte Viaggiante /21

Ventunesima puntata della rubrica Arte Viaggiante, prima di riprendere il nostro girovagare per le vie di Roma, centro ed estrema periferia abbandonata, alla ricerca di nuovi pezzi, espressione dell’arte pittorica di strada degli artisti romani e di quelli del resto del mondo che ogni tanto si affacciano sulla scena cittadina richiamati dal fermento culturale che aleggia nell’aria. Siamo nella solita stazione ferroviaria della perifferia romana, dove sfrecciano una miriade di treni, alcuni dei quali testimonianti il writing clandestino per eccellenza:

I pezzi

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21.3

21.4

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Il treno se ne va

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Il lettering di via Marilyn Monroe /8

Dopo aver fatto una ricognizione esaustiva  dei pezzi esposti alla spicciolata su questo grande muro libero che si trova in via Marilyn Monroe facciamo il punto ai giorni immediatamente successivi al 1° Maggio.

Ecco quello che resta delle vecchie murate, solo Gojo, Hoek e Teddy Killer:

8.12

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Una vera e propria rivoluzione è avvenuta proprio in occasione del 1° maggio; tanto per cominciare è arrivato un treno carico di …………….. Arte Viaggiante:

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il pezzo

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 nell’ambiente

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8.5     8.6

nei dettagli

Poi, ai margini di questo elegante treno, altri due pezzi; alla sua sinistra vediamo un bimbo dormiente, in posizione fetale:8.1

Alla destra un variopinto esercizio calligrafico corredato di puppet:

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poi un’altro sbrigativo pezzo  seguito da una figura uscita da un fumetto:

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Per terminale con un lungo pezzo, intorno ai 20 metri, con tonalità dell’azzurro.

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Insomma un muro totalmente rinnovato sul quale sopravvivono solo alcuni pezzi realizzato nel corso dell’inverno. Ma il destino dei nuovi pezzi non è stato roseo; dopo pochi giorni, diciamo al massimo tre o quattro, mano ignota ha provveduto a ricoprirli con secchiate di vernice bianca, dicono diluita con acqua, che ne ha modificato definitivamente l’aspetto. Fortuna ha voluto che “FotografiaErrante” sia giunta in tempo per testimoniare la loro presenza incontaminata, e questo è giusto! Poi la strada fa quello che decide!

Il lettering di via Marilyn Monroe /7

Rapido passaggio in via Marilyn Monroe per saldare il conto con le esposizioni primaverili prima di presentare la vera e propria rivoluzione del primo maggio e il successivo intervento a gamba tesa di cui abbiamo avuto notizia oggi anche se ci troviamo a duemila chilometri di distanza.

Come già detto precedentemente, dal mese di marzo scorso abbiamo assistito ad interventi sporadici su grandi murate che avevano resistito per molto tempo ed ecco quindi come si presentava il grande muro libero di via Marilyn Monroe:

 

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Il Lettering di via Renato Cesarini /4

Rapida puntata in via Renato Cesarini nella giornata di oggi Primo Maggio, festa dei Lavoratori, prima di andarcene a Piazza S.Giovanni a gustarci il tradizionale concerto. Quel muro, che poco più di dieci giorni fa era stato oggetto di un massicci intervento di writing, ritorna oggi alla ribalta. Lì abbiamo scovato un nuovo pezzo realizzato da Bone di TNT con la perfetta collaborazione di Cquta. Eccolo:

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il pezzo

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zoom sul puppet