Ostiense

Un murale al giorno (toglie la malinconia di torno) /279

Il murale del giorno di oggi 3 maggio lo dedichiamo alla Resistenza. Il luogo uno dei simboli del riscatto e della rivolta cittadina contro il nazi-fascismo, Porta S.Paolo.

L’opera “Splendida Madre della resistenza”, scortata dai ritratti di due eroi della democrazia, vittime del fascismo.

Il primo è Argo Secondari, anarchico tra i fondatori degli Arditi del Popolo, movimento che si opponeva fisicamente alle squadracce fasciste, fatto marcire in manicomio dal regime fascista.

Molto più complessa la storia di Giudo Picelli, l’altro eroe accanto alla Splendida Madre della resistenza; lui, parlamentare del PSI e poi del PCd’I dopo la sua fundazione del 1921, fu tra gli Aventiniani. Dichiarato decaduto dal mandato a causa delle leggi fasciste del 1926 fu incarcerato, mandato al confino. Riuscì a fuggire e girò mezza Europa per finire in Unione Sovietica dove sotto le pughe staliniane venne perseguitato. Riusci ad uscire dall’Unione Sovietica e andò a combattere contro il fascismo nella guerra civile spagnola dove morì in  circostranze molto sospette colpito alla schiena; si dice che la sua uccisione fosse avvenuta su ordine impartito da Mosca.

L’autore del trittico (poster) è Ex Voto.

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l’opera

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sul muro retrò che circonda il museo del tram di ATAC alla stazione Roma -Ostia Lido

Un murale al giorno (toglie la malinconia di torno) /240

Oggi giornata particolare per il mondo della Street Art. Noi approfittiamo per mostrare ai frequentatori del progetto FotografiaErrante tre opere che ci stanno molto a cuore.

La prima opera, esposta in un luogo a dir poco fantastico, una fabbrica abbandonata, dove sembra che una volta vi si producessero dei tessuti raffinati, è di Gojo, risale a diversi anni fa, ma nonostante il lungo tempo trascorso alle intemperie, anche se un po’ sbiadita, mantiene inalterato tutto il suo fascino.

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l’opera di Gojo

Il secondo pezzo di questa sera è stato prodotto dalla mano di Hogre, artista che rifugge la notorietà, identità misteriosa, sempre in grado, con la sua pungente ironia, di cogliere nel segno. Siamo a Riva Ostiense, là dove la strada della civiltà tentenna e si perde nel nulla; cercarla all’infuori della stagione invernale è praticamente impossibile: la natura rigogliosa con lo spuntare delle prime foglie  ne oscura la visione.

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l’opera di Hogre

La terza opera (si tratta di un poster), apparsa sì nei regolari spazi espositivi del Comune di Roma, ma ovviamente in modo spontaneo intorno all’inizio dello scorso 2015 è di JBRock. Il sito espositivo era in Vicolo della Campana al Rione Campo Marzio.

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l’opera di JBRock

Un murale al giorno (toglie la malinconia di torno) /231

Per il murale al giorno di oggi 12 dicembre, ci spostiamo nel quartiere Ostiense, uno dei più attenti e prolifici per la produzione di opere di street art. All’interno di esso sperimentano le avanguardie più giovani della cultura artistica di strada; da qui partono gli street artist che poi si affermano prepotentemente sulla scena romana e non solo.

Le opere che presentiamo questa sera, di artisti da noi non conosciuti (e di questo ce ne scusiamo con i frequentatori del progetto “FotografiaErrante”),  spiccano sul muro posteriore della fermata della “Metro B” Garbatella e sono visibili dopo aver percorso il lungo sovrappasso che dalla fermata stessa porta i viaggiatori verso la via Ostiense. Non appena si gira per scendere le scale che portano al piano strada possiamo ammirare dal vivo ciò che stasera possiamo vedere standocene comodamente in poltrona.

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in primo piano, opera di anonimo; sulla colonna in alto si staglia una classica opera di Tadh

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la seconda opera che presentiamo oggi

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visione d’insieme

Un murale al giorno (toglie la malinconia di torno) /229

Oggi andando a zonzo per il quartiere Ostiense, in via del Commercio, siamo incappati in tre volti, miracolosamente liberati dai manifesti che li coprivano, che, con espressioni arrabbiata, di sorpresa e trasecolata, richiamano fortemente l’attenzione del viandante. L’artista è Otom. Questa l’opera:

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esposta in un luogo dove la speculazione edilizia sta profondamente snaturando l’ambiente che fino a poco tempo fa raccontava una storia, anche abbastanza recente, fatta di industrie locali, di grandi stoccaggi di materiali, di commercio all’ingrosso legati al trasporto via acqua (porto fluviale) e via ferrovia (la vicina Stazione di Roma Ostiense, collegata tramite un raccordo ferroviario, di cui anch’esso si è persa rapidamente memoria).

Invece di procedere ad un recupero ed al restauro di quella archeologia industriale trasudante di storie popolari, dove riallocare magari la vicina Università (la Terza) ora malamente diffusa nel quartiere, creando anche, al contempo, zone verdi a ridosso del Tevere, si è preferito, con soluzione perfettamente romana, sradicare la storia e mettere la zona in mano agli ignoranti palazzinari romani che stanno provvedendo a realizzare palazzoni con numerosissimi miniappartamenti su cui lucrare alla grande.

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il tetro ambiente

 

Addio al Rising Love

Da molto volevamo presentare le opere abbandonate ad un triste destino nell’abbandonato sito che ha ospitato il Rising Love, luogo alternativo in via delle Conce 14, nel quartiere istituzionale Ostiense, a pochi passi dalle mura Aureliane che racchiudono come uno scrigno il Rione Testaccio.

Il locale nato come circolo Arci per offrire uno spazio dove i giovani  potessero esprimere la propria creatività musicale ed artistica, ha portato sulla scena romana artisti di grande rilievo che si sono espressi in oltre 350 concerti. La chiusura è avventa il 28 marzo di quest’anno ed è stata preceduta da due indimenticabili concerti (il 27 ed il 28).

Quel locale, dove dominava il colore rosso, pieno di divani rossi, ospitava per l’appunto anche una serie di opere di street art; noi vi ci siamo introdotti, ovviamente furtivamente, mentre erano un corso le operazioni di abbandono e smantellamento del sito e siamo riusciti ad immortalare, per l’ultima volta, quei murales e vi assicuriamo, siamo riusciti a fare l’impossibile, muovendoci fra calcinacci ed arredi semidistrutti, nell’oscurità, in alcuni punti pressoché totale, agevolati da una fatiscente lampada allo iodio. Il tutto è avvenuto con il benevolo assenso del personale incaricato dello smantellamento che ha agevolato la nostra intrusione.

l’opera di Diamond

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l’opera di Solo

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le opere di Mr. Klevra

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l’opera di Aloha Oe

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le opere di Omino 71

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l’opera di Sten

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l’opera a sei mani di 5074, James BoyStelleconfuse

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opera collettiva di NFA-MK, Korvo e Biodpi

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altra opera presente nella sala concerti

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opere nascoste nel retropalco

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Il lettering di Riva Ostiense /2

Questa sere torniamo a Riva Ostiense, quella parte di Lungotevere che, partendo da via del Porto Fluviale, si perde nel nulla dopo aver costeggiato da una parte la zona di Archeologia Industriale che fu il gazometro di Roma e dall’altra un ponte pedonale nuovo di zecca e una sponda del Tevere con un campeggio “sui generis”.

Il lungo muro che delimita e protegge l’ex gazometro è divenuto, nel tempo, una ambita parete espositiva per i giovani street artist romani; l’avevamo visitata il 7 marzo scorso; da allora si è rinnovata, in particolare c’è un lungo murale dipinto da una Crew molto organizzata e con le idee molto chiare.

Questi ragazzi hanno realizzato un lungo murale che nel tempo si è trasformato specie nella colorazione; ecco l’antefatto che presentiamo, per motivi di spazio, in tre tronconi (l’intero murale sarebbe giocoforza apparso molto piccolo e quindi non godibile):

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prima parte

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seconda parte

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terza parte

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particolari

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intimità familiare

Nel corso del completamento dell’opera, in particolare il colore di fondo è cambiato sensibilmente fino a quando è divenuto decisamente più scuro. La cosa ha dato più eleganza all’opera!

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sezione di sinistra

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sezione centrale

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sezione di destra

 Non c’è che dire, questo lungo murale è di sicuro effetto; tant’è che oltre che essere ammirato dai viandanti e dai frequentatori assidui del luogo,

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viene spesso scelto come fondale per performance artistiche:

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Un murale al giorno (toglie la malinconia di torno) /206

Ringraziamo Monsieur Sax, belga di Dinant, che con la sua ingegnosa invenzione ha fatto sì che  Coltrane ci deliziasse con le sue grandi suonate Jazz.  John Coltrane, ritenuto unanimemente il più grande sassofonista della storia del Jazz, fu attivo negli anni ’50 e ’60 e visse da protagonista il passaggio storico dal Bebop al Free Jazz quando esplosero, negli Stati Uniti, le lotte per l’affermazione dei diritti dei neri che espressero grandi personaggi quali Martin Luther King e Malcome X.

Il 17 luglio ricorreva l’anniversario della morte di questo virtuoso del sassofono; lo street artist Ex Voto (vedasi “un murale al giorno” numero 163, 170 e 176) ha voluto celebrarlo realizzando una serie di poster, 5 per la precisione, che sono stati esposti sul muro di recinzione della Casa del Jazz in quello splendido scenario che sono le mura Aureliane della città di Roma, in via di Porta Ardeatina. Siamo all’estremo nord del quartiere Ostiense; il sito è un bellissimo complesso di tre edifici con parco annesso, costruito nella seconda metà degli anno 30 del secolo scorso sui resti di una villa seicentesca; appartenuto ad un esponente della famigerata banda della Magliana, nel 2001 fu confiscato ed assegnato al Comune di Roma che ne ha fatto per l’appunto la casa del Jazz, con un auditorium, una mediateca, una biblioteca e vari locali da intrattenimento.

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l’esposizione al completo

Ed ora facciamo una carrellata delle singole opere dove dominano quattro spazi temporali della vita di Coltrane, dall’adolescenza alla maturità artistica:

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Veniamo all’ambientazione espositiva; via di Porta Ardeatina è una strada poco frequentata, lontana dalla confusione e dal caos che contraddistinguono quella chiassosa città che è Roma:

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Un murale al giorno (toglie la malinconia di torno) /176

Con il murale al giorno numero 170 avevamo presentato alcune opere di ex Voto. Ognuno di noi ha una nostra signora ritagliata su misura per il nostro lavoro, le nostre passioni, i nostri ideali. Oggi, a Nostra Signora della Metallurgia e alla Madre della Resistenza, si aggiungono altre tre “Mary”:

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Santa Madonna della Fotografia – sottopasso via delle Conce

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Nostra Signora der Futteball

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incastonata in una nicchia in via Nicola Zabaglia, di fronte a quello che fu il campo di calcio di Testaccio

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Mary Ramona, in un anfratto di via Giuseppe Libetta ad Ostiense

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semipiano americano

Un murale al giorno (toglie la malinconia di torno) /165

Questa sera vogliamo presentavi un murale, anzi due ma che messi insieme danno un risultato all’ennesima potenza ed ora lo verificherete anche voi.

Antefatto: una piovosa giornata di maggio del 2014, durante una delle nostre escursioni, visitando, nel quartiere Ostiense, il tratto di lungotevere di fronte al nuovo ponte pedonale sul Tevere cosiddetto della Scienza ma intitolato a Rita Levi Montalcini, lungo il muro di recinzione di quel grande mausoleo di archeologia industriale che è tutta l’area del gazometro con annesse centrali elettriche di inizio XX secolo, abbiamo trovato questa opera di Lettering, evidentemente in corso di realizzazione ma che già traspariva una sua di pregevole fattura:

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tornati  sul sito dopo qualche mese finlmente il murale si stagliava in tutta la sua spettacolarità; siamo verso la fine di settembre:

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A novembre, affianco a quell’opera, lo street artist Groove ha pensato bene di realizzare una delle sue magistrali opere. Di questo prolifico ed originalissimo artista abbiamo parlato disquisendo dei “Ponti di Dragona”, dello “Spin Time Lab”, ed in  numerosissimi “murali al giorno”. Questa è la sua opera:

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di cui questo è un suo particolare:

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Veniamo ora al dunque; se facciamo un campo lungo su quel muro dove sono esposte le due opere di cui abbia trattato possiamo ben vedere il risultato estetico che, insieme, sono in grado di dare. Invitando chi può a recarsi sul sito per godere appieno di questa perla di arte contemporanea, noi nel nostro piccolo, ve la mostriamo.

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Con Guerrilla SPAM e JBRock in giro per Roma

Questa sera una puntata speciale per FotografiaErrante! C’è molto fermento nell’aria in questa città sorniona, specie nel cosiddetto mondo della Street Art. Ad accendere la fiamma mai sopita del dibattito su cosa è giusto e cosa è sbagliato, se ti comporti così non devi più chiamarti street artist, se sei così intransigente quello tuo è un comportamento da fascista (che parolona!), se fai un muro legale sei un venduto, e chi più ne ha più ne metta, ci ha pensato uno street artist con le carte in regola per farlo: JBrock.

Queste sono le sue testuali parole che secondo il nostro parere colgono nel centro della questione:

Tu me lo stacchi?
Io ce lo riattacco!
Vedemo un pò chi o vince sto gioco.

E voi, che vi definite o vi definiscono “street artist” venite a giocare a fare la street art pe davero?!
O nun ve aregge più?
Daje, namo un pò e resuscitate cazzo!

Ci tengo a chiarire onde evitare fraintendimenti che questo vuole essere uno stimolo e non una critica, hai appena iniziato a fare robba in strada ? Beato te quella sensazione all’inizio è la cosa più potente, spacca tutto!

Hai iniziato già da un pò di tempo e ti pagano per fare i tuoi lavori su muri legali? Cazzo nun te scorda da dove arrivi e continua spaccare tutto!

Hai iniziato da tanti anni ti pagano per fare muri e facciate in giro per il mondo e i tuoi quadri costano 10.000 € al metro quadro?
È proprio con quest’ultima categoria con la quale ci tengo maggiormente a confrontarmi pe strada, ve lo ricordate chi ce stava per strada all’inizio insieme a voi? Vi sto aspettando, nun ce credo che vi si è spento il fuoco, ariaccennetelo.

Spero di vedere tanta robba nova ar giro pe Roma.
Buona giornata a tutti.”

E per vedere tanta robba pe strada, per la felicità della mente della gente ha cominciato proprio lui, JBRock, insieme a Guerilla SPAM a dare una bella scossa  al movimento.

Ieri ci siamo concessi una bella e salutare passeggiata nel quartiere Ostiense e questo ne è il resoconto:

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via delle Conce: qui il poster di Guerrilla Spam ha retto circa un giorno poi ha preso il volo per mano ignota

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piazza del Gazometro, qui JBRock e Guerrilla fanno compagnia alla preesistente opera di K2m

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via Ostiense, di fianco all’Alexis

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via Giuseppe Libetta angolo via Ostiense

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via Giuseppe Libetta

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via Giuseppe Libetta

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Ponte degli Argonauti (ex fermata metro Garbatella)

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via Ostiense, prossimità ponte Settimia Spizzichino

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via Ostiense angolo cvalcaferrovia Settimia Spizzichino, quattro Street artist: Calatrava, Guerrilla SPAM, Artcock (felicemente sorretto) e JBRock