Alt 97

Spin Time Labs – Una realtà sociale al centro di Roma /5

Quinto giorno di visita allo Spin Time Labs; dopo Bol 23, Beetroot, Diamond, Solo, Alt 97 e Cancelletto oggi è la volta di altri due conosciutissimi street artist romani; tutti e due famosi per la particolarità delle loro opere, uno, Murphy, capace di realizzare dei totem meravigliosi che, quando li incontriamo, non finiscono mai di stupirci per la loro originalità; l’altro, Aloha oe, che non perde l’occasione ed ogni volta ci presenta uno dei suoi personaggi stravaganti e bizzarri dal look fenomenale e sorprendente.

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l’opera dissacratoria di Aloha oe

Inizialmente era stato realizzato il solo ciclista “Aloha”, al quale solo successivamente si sono aggiunti gli altri due fuggiaschi.

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E nella sequenza che segue vedremo Murphy intento a realizzare il suo “totem”, l’opera vista da diverse angolazioni e due particolari della stessa:

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Murphy in azione

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due particolari dell’opera

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il totem di Murphy come “trait-d’union” fra le opere di Aloha oe, Alt 97 e Diamond 

Ora possiamo anche permetterci di mostrarvi due immagini dell’ambiente dello Spin Time Labs, quello che è il salone delle feste; le due opere presentate questa sera, oltre agli artisti richiamati prima, sono anche in compagnia dei murales di Solo e Bol 23:

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Spin Time Labs – Una realtà sociale al centro di Roma /4

Continuiamo la rassegna delle opere realizzate allo Spin Time Lab, lo spazio sociale della realtà abitativa in via di Santa Croce in Gerusalemme; questa sera presenteremo le opere realizzate da Alt 97 e Cancelletto.

Ecco l’inconfondibile opera di Alt 97:

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e di seguito un primo piano della matrioska:

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Cancelletto, quel giorno, lo abbiamo colto mentre stava apportando gli ultimi ritocchi al murale e quindi ve lo possiamo mostrare letteralmente immerso nella sua opera:

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e proprio dietro a quella colonna, alcuni giorni fa, in occasione di una nostra nuova vista al sito, all’angolo di una porta, Cancelletto ha voluto lasciare una sua piccola perla; eccola:

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Leo Moroh al Red Lab

Entriamo per la decima volta, e vi assicuro che non sarà l’ultima, al Red Lab; ricordate? E’ quel centro di aggregazione sociale che opera al Quarticciolo, zona carica di storia del quartiere Alessandrino, nel quadrante est della città di Roma. Nel corso delle nostre precedenti visite abbiamo visto questo luogo riempirsi di opere di street art, tra le più eleganti, luminose e pulite del panorama artistico contemporaneo di Roma. Mi dilungo ad elencare gli artisti che hanno lasciato il segno al Red Lab come riconoscimento della bontà delle loro opere, citandoli per la temporalità nella realizzazione delle stesse, iniziando da Aladin con il suo immenso muro per augurare alle donne di Kobane una vittoria contro l’oscurantismo, passando per Bol 23, Eukary ota, Cancelletto, Alt97, Tilf, Daniele Bernardini, Giulia Alvear Calderon, Poki, Kij, Gojo.

Questa volta ci siamo andati per seguire il lavoro di un grande maestro che risponde al nome di Leo Moroh; di lui abbiamo presentato l’opera realizzata al Museo dell’Altro e dell’Altrove di Metropoliz (murale al giorno numero 113 del 21 dicembre 2014) e quella realizzata al Lucernario occupato (murale al giorno numero 22 del 22 luglio 2014), quest’ultimo purtroppo sgomberato dalla forza pubblica su disposizione del becero rettore dell’Università La Sapienza. Leo, di Civitanova Marche, è un ragazzo che ha battuto tutti i record artistici (corre voce che abbia imparato a disegnare ancor prima di parlare) vincendo fin da bambino innumerevoli concorsi; in questi ultimi tempi ha lavorato ad un progetto di recupero estetico di una delle zone più grigie di Milano, via di Porta Ticinese che lui ama chiamare Via dell’Ironia.

Di Leo, così giovane che anche noi non smettiamo di meravigliarci per il suo grande bagaglio culturale ed artistico e per la sua raffinata ironia, possiamo dire che il suo stile è in continua evoluzione, si richiama ai classici ma allo stesso tempo reagisce a questa sua tendenza attraverso una continua vena sperimentale.

Al Red Lab, Leo ha aggredito e domato parte del soffitto realizzando un opera da lui intitolata “Assunzione dal margine” che ci porta col pensiero alla pittura del cinquecento rivisitata in chiave postmoderna.

Nella sequenza fotografica che vi andiamo a mostrare abbiamo individuato tre momenti: il primo quello dell’impatto visivo; vi mostreremo alcune immagini panoramiche dell’opera in divenire (ricordiamo che è su di un soffitto a volta) vista sui lati. Nel secondo momento ci dedicheremo ad alcuni particolari significativi; con la terza fase, invece, ci soffermeremo proprio sull’artista nel senso che coglieremo i momenti più intimi del rapporto fra lui e l’affresco come quando sembra che, con il suo far roteare il pennello, egli voglia ambire ad entrate fisicamente nel corpo del personaggio.

Fase 1a: abbozzo della parti

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Fase 1b: L’opera terminata

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Fase 2: i particolari

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Fase 3: Rapporto artista-opera

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Red Lab, stiamo terminando i muri, fra poco toccherà ai soffitti

Il Red Lab non finisce mai di stupirci! Ricordate? Siamo al Quarticciolo, famosissima zona del quartiere Alessandrino di Roma; tra il 1943 ed il 44 insieme ad altri tre quartieri, il  Quadraro (nido di vespe), Centocelle e Torpignattara, il Quarticciolo fu protagonista della Resistenza contro l’occupazione Nazi-Fascista di Roma. Questa era così intensa che i tedeschi ed i loro complici fascisti spesso rinunciavano ad addentrarsi per le vie della zona a causa delle continue scorribande partigiane.  Solo meno di due mesi fa i ragazzi del Red Lab si sono rimboccati le maniche ed hanno realizzato la bonifica di un locale che sarà adibito a sportello sociale al servizio della collettività sito al piano seminterrato di un edificio occupato e divenuto una realtà abitativa.

Dopo l’ultima visita per documentare l’opera realizzata da Alvear Calderon sono arrivati due altri Street Artist, provenienti da Catania e si chiamano Poki e Kij. Pochi colori, solo il bianco e il nero, ma tanta luce, questo è il denominatore comune di questi due artisti, mentre il minimo comune multiplo è quello di esprimersi attraverso l’arte concettuale. Le loro opere entrano di diritto nel catalogo di quel raffinatissimo museo di arte contemporanea che ormai è divenuto il Red Lab (ripercorrete murale al giorno numero 87, 89, 91 ed articoli specifici del 7, 26, 27 novembre e 22 dicembre).

Purtroppo, per l’esiguità degli spazi disponibili, tra poco ci sarà, dal punto di vista murario, il tutto esaurito; si dovrà procedere ad affrescare anche i soffitti (e per questo sono in corso contatti con  uno street artist esperto in tinte calde, ……. nato e morto almeno una settantina di volte, che trascina ed estende il suo mondo pittorico, illustrativo, idiomatico, sin dall’infanzia fino a emergere dallo sconosciuto inaugurando la Via dell’Ironia…. e speriamo si renda disponibile!), solo allora potremo dirci soddisfatti!

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l’opera di Poki

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l’opera di Kij

E restiamo con gli occhi ben aperti per cogliere ulteriori sviluppi…

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tre particolari delle opere di Eukary ota, Aladin e Alt97 presenti al Red Lab

Un murale al giorno (toglie la malinconia di torno) /98

Oggi 12 novembre, acqua a catinelle; e quando piove la street art non presenta novità o quanto meno oggi non ha presentato novità di rilievo anche perché abbiamo fatto una piccola sortita in Abruzzo. Questa sera tiriamo fuori dal cilindro magico una perla fotografata al Volturno Occupato, ricordate quel cinema che stava nel Rione Castro Pretorio, vicino alla stazione Termini di Roma, occupato dai giovani del quartiere e divenuto un meraviglioso centro di aggregazione sociale fino a quando questa estate è stato sgomberato dalla forza pubblica e restituito alla speculazione edilizia. Lì dentro c’era un vero e proprio museo: opere dei più affermati Street Artist non solo italiani; se scorrete gli articoli di questo progetto troverete altre opere fotografate al Volturno Occupato. Se anche qualcuno di voi oggi riuscisse ad intrufolarsi all’interno di quello che una volta era il cinema Volturno troverebbe, ahimè,  solo un mucchio di calcinacci.

Vi mostro quindi uno scatto che rende bene l’idea di quanto fosse ricco di opere l’ambiente; tre murales in una fotografia sola, gli artisti sono Borondo, Cancelletto e Alt 97.

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lo scatto 

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tre particolari relativi ai singoli artisti: Alt 97, Cancelletto, Borondo 

In visita al Red Lab

Nei giorni scorsi ci siamo interessati ad un centro di aggregazione sociale che si trova al Quarticciolo, nel quartiere Alessandrino di Roma (“Un murale al giorno” numero 87, 89 e 91); vi avevamo messo al corrente che i giovani del Red Lab avevano, a forza di braccia, provveduto alla bonifica del piano interrato di un edificio occupato e divenuto una realtà abitativa e che sarà adibito a sportello sociale al servizio della collettività; vi avevamo anche raccontato che per rendere accoglienti quei locali si erano dati convegno alcuni tra i migliori street artist romani che vi avrebbero prodotto i loro splendidi murales.

Ma mai avremmo pensato che quel posto sarebbe diventato, oltre che un centro di aggregazione sociale, anche uno dei più belli tra i musei non ufficiali di arte contemporanea di Roma. Infatto nel giro di pochi giorni sono state realizzate sui muri del Red Lab cinque opere sublimi, tutte di eccelsa fattura, che musei canonici come il Macro ed il Maxxi, farebbero carte false per avere.

Vi consigliamo quindi vivamente di recarvi in via Ostuni 9 a Roma per vedere le opere dal vivo (Red Lab è facilmente contattabile su Facebook per prendere appuntamento).

Gli artisti che hanno realizzato le opere sono: Bol 23 ed Eukary ota, Aladin, Alt 97, Cancelletto, Tilf, quest’ultimo in trasferta da Milano.

Questa sera siamo in grado di mostrarvi tutte e cinque le opere custodite al Red Lab, in ordine di realizzazione.

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opera su pilastro realizzata a quattro mani da Bol 23 e Eukary ota 

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affresco di Aladin

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la matriosca di Alt 97

 

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gli immaginari di cancelletto

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dieci finestre sul mondo, enorme opera di Tilf (circa metri 12 X 4)

Un murale al giorno (toglie la malinconia di torno) /89

Stamattina ci siamo recati in anteprima al Red Lab (vedi “Un murale al giorno” numero 87) in via Ostuni 9 per incontrare il nostro amico Aladin, street artist raffinato, che era alle prese con un murale; oltre a lui c’era Tilf e stavano attendendo l’arrivo di Cancelletto ed Alt 97, anche loro avrebbero prodotto delle opere per celebrare la avvenuta realizzazione di uno sportello sociale al servizio della collettività in un locale, prima utilizzato a discarica ed ora completamente ristrutturato. Degli altri artisti parleremo nei giorni a venire; questa sera ci limitiamo a presentare l’opera di Aladin che, lo diciamo subito, al momento del nostro arrivo era ancora da terminare. Avremo quindi, a breve, l’occasione di presentare l’opera finita che comunque dalle premesse (e giudicherete voi!) già ora è di eccelsa fattura.

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Come si può vedere la parte superiore del dipinto ha quasi raggiunto il suo aspetto definitivo, mentre la parte inferiore o è semplicemente abbozzata o presenta spazi completamente bianchi da riempire. Il cane il primo piano presenta la sola silouette ma, guardando le altre foto, vi accorgerete anche voi che, mentre stavamo fotografando, era oggetto delle attenzioni di Aladin. Ovviamente le dimensioni del murale sono ragguardevoli; con beneficio di inventario riteniamo che siamo sui tre metri di altezza per otto di lunghezza, ma saremo più precisi in occasione della prossima visita.

Come di consueto, presentiamo alcuni particolari dell’opera per farvela conoscere meglio:

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Un murale al giorno (toglie la malinconia di torno) /87

Oggi 30 ottobre abbiamo fatto visita al Laboratorio Sociale “Red Lab” al Quarticciolo, storico assembramento di case della estrema periferia est di Roma, nel quartiere Alessandrino (ironia della sorte) dove il fascismo relego’ gli abitanti del Rione (chiamato Alessandrino) compreso fra piazza Venezia ed in Colosseo le cui case vennero rase al suolo per realizzare la famigerata via dell’Impero, ancora oggi una ferita aperta (col nome di via dei Fori Imperiali) nel tessuto urbano cittadino. Questa realtà sociale, costituita da un edificio abitativo occupato, ha prodotto, in questi ultimi tempi, la bonifica del piano interrato dell’edificio stesso che sarà adibito a sportello sociale al servizio della collettività; per l’occasione si sono dati convegno alcuni tra i migliori street artist romani che stanno affrescando le pareti con i loro splendidi murales. Tutto sarà pronto per Sabato 1 Novembre quando ci sarà l’inaugurazione del centro e si farà grande festa: alle 20,00 ci sarà una luculliana cena per palati vegani e vegetariani e alle 22,00 grande musica per orecchie raffinate. Invece dal punto di vista artistico gli street artist, forse già in mattinata ma sicuramente dal primo pomeriggio, daranno gli ultimi ritocchi alle loro opere; ci saranno Aladin, Alt 97, Bol 23, Cancelleto, Eukary ota e il milanese Tilf; quale occasione quindi per scambiare con loro qualche idea sull’arte contemporanea! Il tutto avverrà in via Ostuni 9, angolo piazza del Quarticciolo.

Noi da parte nostra, per stimolare l’appetito degli amanti della Street Art, facendogli venire l’acquolina in bocca presentiamo in anteprima l’opera, in corso di realizzazione a quattro mani, di Bol 23 e Eukary ota. Buona visione!

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 le quattro facce del pilastro

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tre splendidi particolari dell’opera