Sten

La Rampa Prenestina /7

Settimo appuntamento con la Rampa Prenestina; scendiamo rapidamente gustandoci le opere esposte sulla parete interna della elegante spirale camionabile. Dopo una serie di coloratissime opere, alcune delle quali non perfettamente conservate, che ora vediamo:

7.1

7.8

7.9

7.10

7.11

incontriamo quattro pezzi che risaltano, e per la loro mono-cromaticità in bianco e nero, e per le firme, arcinote nel campo della street art romana e non solo; si tratta di opere di Lucamaleonte, Lex, Sten:

7.7

che ora vediamo nel dettaglio

7.5

7.4

7.3

7.2

Attraverso i quartieri di Roma /3

La zona di Roma che visiteremo oggi è parte del più ampio quartiere istituzionale, il Tuscolano. Siamo nella zona est, quella costeggiata dalla via Casilina; Media periferia oggi ma, quando sorta, costituiva le estreme propaggini di una città che che iniziava a svilupparsi vorticosamente. Stiamo parlando di Torpignattara. Da qui passava il vecchio asse che da Porta Maggiore, attraverso la via Prenestina, via del Pigneto, via della Marranella, via di Torpignattara e via dei Quintili portava verso la Tuscolana ed i Castelli Romani. Lungo quell’asse erano nati insediamenti abitativi spontanei fatti di case basse, poche scuole, una chiesa qua e là con oratori che erano gli unici centri di aggregazione  per i giovani.

Queste alcune delle opere che nel corso di questi anno sono comparse sui muri della zona visitata:

3.1

via dei Savorgnan, opera di Lady Aiko

3.3

via Ciro da Urbino, opera di Sten e Lex

3.4

via Natale Palli, opera di anonimo

3.7

via Galeazzo Alessi, opera di Pureevil

3.5

via Gabrio Serbelloni, opera di Agostino Iacurci

3.9

via Francesco Baracca, opera di Sten e Lex

3.6

via di Torpignattara, opera di anonimo

3.8

via di Torpignattara, opera di Luis Alberto Alvarez

3.10

largo dei Savorgnan, opera di anonimo dedicata a Ciro Principessa, caduto per mano fascista

3.11

via Galeazzo Alessi, opera di Aloha oe

 

Addio al Rising Love

Da molto volevamo presentare le opere abbandonate ad un triste destino nell’abbandonato sito che ha ospitato il Rising Love, luogo alternativo in via delle Conce 14, nel quartiere istituzionale Ostiense, a pochi passi dalle mura Aureliane che racchiudono come uno scrigno il Rione Testaccio.

Il locale nato come circolo Arci per offrire uno spazio dove i giovani  potessero esprimere la propria creatività musicale ed artistica, ha portato sulla scena romana artisti di grande rilievo che si sono espressi in oltre 350 concerti. La chiusura è avventa il 28 marzo di quest’anno ed è stata preceduta da due indimenticabili concerti (il 27 ed il 28).

Quel locale, dove dominava il colore rosso, pieno di divani rossi, ospitava per l’appunto anche una serie di opere di street art; noi vi ci siamo introdotti, ovviamente furtivamente, mentre erano un corso le operazioni di abbandono e smantellamento del sito e siamo riusciti ad immortalare, per l’ultima volta, quei murales e vi assicuriamo, siamo riusciti a fare l’impossibile, muovendoci fra calcinacci ed arredi semidistrutti, nell’oscurità, in alcuni punti pressoché totale, agevolati da una fatiscente lampada allo iodio. Il tutto è avvenuto con il benevolo assenso del personale incaricato dello smantellamento che ha agevolato la nostra intrusione.

l’opera di Diamond

1a

1b     1c

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l’opera di Solo

2a

2b

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le opere di Mr. Klevra

3a

3c

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l’opera di Aloha Oe

4

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le opere di Omino 71

5

8a

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l’opera di Sten

6

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l’opera a sei mani di 5074, James BoyStelleconfuse

7

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opera collettiva di NFA-MK, Korvo e Biodpi

8b

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altra opera presente nella sala concerti

8c

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opere nascoste nel retropalco

9a

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9c

Un murale al giorno (toglie la malinconia di torno) /123

Questa sera presentiamo due opere di Lex e Sten, affiatata coppia di street artist, lei tarantina, lui romano; di loro abbiamo parla diffusamente nel murale al giorno numero 80. Le opere che presentiamo sono state affisse sui tabelloni pubblicitari metallici una volta disseminati un po’ dappertutto dal comune di Roma, ora finiti praticamente in disuso da quando c’è stata l’invasione dei mega tabelloni gestiti direttamente dalle molteplici agenzie pubblicitarie. Siamo nel Rione Monti, uno dei più suggestivi e grandi di Roma; si estende tra via Venti Settembre, via dei Fori Imperiali, via S.Giovanni in Laterano, via Merulana, via Quattro Fontane. Con precisione siamo in via delle Carine e via del Colosseo.

volto di ragazzo (via delle Carine)

123b

volto di donna (via del Colosseo)

123c     123d

l’inserimento nell’ambiente

Un murale al giorno (toglie la malinconia di torno) /80

Questa sera, siamo arrivati al 22 di ottobre, sta cambiando la temperatura, viaggiamo ormai a grandi falcate verso il grembo di messer inverno e la mente comincia a andare a ritroso nel tempo alla ricerca dei momenti luminosi dell’anno. Come quando oggi, passando in via Volturno, al rione Castro Pretorio di Roma, i miei occhi sono andati famelicamente alla ricerca dell’ingresso di quello che una volta era stato un cinema (il Volturno) e che negli ultimi anni era diventato (Volturno occupato)  uno dei più importanti centri di aggregazione sociale del Centro della città. Ed ho ricordato che, nel corso dell’estate, il clan dei palazzinari romani aveva fatto bingo (sì li dovrebbe sorgere una famigerata sala bingo) ed aveva ottenuto lo sgombero forzoso della sala ad opera della forza pubblica ed i Bravi del signorotto di turno erano subito entrati con i picconi per accanirsi contro le opere realizzate, all’interno del complesso, da tantissimi street artist italiani e stranieri. Quello scrigno d’arte contemporanea vive ormai nel pensiero di tutti quelli che lo hanno frequentato ed anche, per fortuna, nel nostro archivio fotografico.

Voglio pertanto condividere con tutti almeno due opere, la prima che ti accoglieva quando arrivavi in via Volturno e già da lontano stuzzicava i tuoi pensieri, sul portone di ingresso si stagliava un volto umano opera di due steert artist, Lex e Sten, lei di Taranto, lui di Roma. Entrambi del 1982, sono considerati nell’ambito della Street Art tra i primi diffusori in Italia dell “Stencil Graffi”. Dopo un inizio in cui si sono rifatti a personaggi tratti da film degli anni ’60, hanno sviluppato la tecnica della mezzatinta nello stencil. A partire dal 2009, Sten e Lex utilizzano lo stencil come poster e vi dipingono sopra per poi distruggere la matrice; il processo comincia con l’affissione in strada di uno stencil che è attaccato al muro come un manifesto; starà poi al tempo ed agli agenti atmosferici rimuoverlo per lasciar spazio all’immagine impressa sul muro.

La seconda opera invece è quella che vedevi solo al momento dell’uscita del Volturno occupato, non la perdevi mai perché tanto era intenso il suo messaggio che gli occhi si alzavano automaticamente a guardarla. L’opera era di Borondo, la superficie quella da lui prediletta, il vetro, sul quale dopo aver passato, come i questo caso, mani di vernice colorata (ma spesso ama usare solo il bianco), graffiandola sapientemente con un raschietto riesce a far emergere delle figure antropomorfe che sembrano, per il loro aspetto tridimensionale, scolpite. E significativo è il messaggio che lanciava l’opera: in questo luogo di cultura le menti hanno stabilito un contatto producendo una sinergia luminosa!

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l’opera di Lex e Sten sul portone di ingresso del Volturno Occupato

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l’opera di Borondo sul frontone all’uscita dal Volturno Occupato

Un murale al giorno (toglie la malinconia di torno) /37

Proseguiamo la visita all’auletta studio del Dipartimento di Comunicazione e Ricerca Sociale dell’Università La Sapienza di via Salaria 113 a Roma; oggi 4 settembre ci soffermiamo sul murale realizzato, a quattro mani, sulla parete esterna dell’auletta. Gli artisti sono Bol 23 e Sten. 

Di Bol 23 abbiamo parlato nell’articolo del 5 luglio scorso riguardante il “progetto COLLA”.

Sten è considerato, insieme all’inseparabile Lex, tra i primi diffusori in Italia dello “Stencil Graffi”; avremo sicuramente l’occasione di approfondire questa tecnica quando presenteremo un’opera tutta loro, realizzata con uno stencil come poster.

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l’opera

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particolare  Bol 23     –         particolare Sten