Aloha Oe

Un murale al giorno (toglie la malinconia di torno) /262

Continuiamo la nostra breve escursione nei meandri del Forte Prenestino e questa sera vi presentiamo quattro eleganti pezzi che siamo riusciti anche ad attribuire agli artisti che li hanno realizzati.

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opera di Aloha Oe

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opera di Omone

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opera di Tenia

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particolare di opera di Cancelletto

Un murale al giorno (toglie la malinconia di torno) /255

Oggi siamo stati al Forte Prenestino, uno dei più longevi tra I Centri di Aggregazione Sociale della Capitale. Occupato nel 1983 negli anni si è radicato nel tessuto sociale del quartiere dove gravita, il Prenestino-Centocelle. IL “Forte” è stato e continua ad essere promotore e sede di moltissime iniziative culturali. Uno dei punti di forza è Enotica, una favolosa tre giorni (da oggi 18 a domenica 21) di presentazione di vini che giungono da tutta Italia dalle aziende vinicole più raffinate e all’avanguardia nel fare vino in modo naturale dando il giusto valore alla terra ed ai lavoratori. Oggi noi eravamo lì, ed oltre aver assaggiato uno stuolo di vini tutti buonissimi, abbiamo fatto man bassa di opere di street art; ce ne sono tante, ma proprio tante, tutte di elevato valore artistico, tutte rispettate. Noi ne abbiamo eletta una a murale del giorno di oggi 18 marzo. Se ne sta defilata, in uno dei tanti cunicoli che sono un po’ la caratteristica architettonica del “Forte”, il cunicolo in salita che conduce alla pittoresca “Sala da tea”. L’autore è Aloha Oe, spesso incontrato nei Murali al Giorno ( 36, 42, 77, 122 tanto per citarne qualcuno); l’opera eccola:

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Attraverso i quartieri di Roma /3

La zona di Roma che visiteremo oggi è parte del più ampio quartiere istituzionale, il Tuscolano. Siamo nella zona est, quella costeggiata dalla via Casilina; Media periferia oggi ma, quando sorta, costituiva le estreme propaggini di una città che che iniziava a svilupparsi vorticosamente. Stiamo parlando di Torpignattara. Da qui passava il vecchio asse che da Porta Maggiore, attraverso la via Prenestina, via del Pigneto, via della Marranella, via di Torpignattara e via dei Quintili portava verso la Tuscolana ed i Castelli Romani. Lungo quell’asse erano nati insediamenti abitativi spontanei fatti di case basse, poche scuole, una chiesa qua e là con oratori che erano gli unici centri di aggregazione  per i giovani.

Queste alcune delle opere che nel corso di questi anno sono comparse sui muri della zona visitata:

3.1

via dei Savorgnan, opera di Lady Aiko

3.3

via Ciro da Urbino, opera di Sten e Lex

3.4

via Natale Palli, opera di anonimo

3.7

via Galeazzo Alessi, opera di Pureevil

3.5

via Gabrio Serbelloni, opera di Agostino Iacurci

3.9

via Francesco Baracca, opera di Sten e Lex

3.6

via di Torpignattara, opera di anonimo

3.8

via di Torpignattara, opera di Luis Alberto Alvarez

3.10

largo dei Savorgnan, opera di anonimo dedicata a Ciro Principessa, caduto per mano fascista

3.11

via Galeazzo Alessi, opera di Aloha oe

 

Addio al Rising Love

Da molto volevamo presentare le opere abbandonate ad un triste destino nell’abbandonato sito che ha ospitato il Rising Love, luogo alternativo in via delle Conce 14, nel quartiere istituzionale Ostiense, a pochi passi dalle mura Aureliane che racchiudono come uno scrigno il Rione Testaccio.

Il locale nato come circolo Arci per offrire uno spazio dove i giovani  potessero esprimere la propria creatività musicale ed artistica, ha portato sulla scena romana artisti di grande rilievo che si sono espressi in oltre 350 concerti. La chiusura è avventa il 28 marzo di quest’anno ed è stata preceduta da due indimenticabili concerti (il 27 ed il 28).

Quel locale, dove dominava il colore rosso, pieno di divani rossi, ospitava per l’appunto anche una serie di opere di street art; noi vi ci siamo introdotti, ovviamente furtivamente, mentre erano un corso le operazioni di abbandono e smantellamento del sito e siamo riusciti ad immortalare, per l’ultima volta, quei murales e vi assicuriamo, siamo riusciti a fare l’impossibile, muovendoci fra calcinacci ed arredi semidistrutti, nell’oscurità, in alcuni punti pressoché totale, agevolati da una fatiscente lampada allo iodio. Il tutto è avvenuto con il benevolo assenso del personale incaricato dello smantellamento che ha agevolato la nostra intrusione.

l’opera di Diamond

1a

1b     1c

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l’opera di Solo

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2b

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le opere di Mr. Klevra

3a

3c

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l’opera di Aloha Oe

4

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le opere di Omino 71

5

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l’opera di Sten

6

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l’opera a sei mani di 5074, James BoyStelleconfuse

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opera collettiva di NFA-MK, Korvo e Biodpi

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altra opera presente nella sala concerti

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opere nascoste nel retropalco

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Un murale al giorno (toglie la malinconia di torno) /188

Stasera presentiamo due opere minori di uno street artist eclettico, dal tratto deciso e riconoscibile a prima vista. I suoi personaggi stravaganti, glamur sono surreali e difficilmente passano inosservati al viandante. La prima opera l’abbiamo scovata a Riva di Pian Due Torri, dove c’è quella bellissima passeggiata corredata da una pista ciclabile lungo il Tevere dalle parti di via della Magliana, al quartiere istituzionale XI “Portuense”; la seconda invece, che utilizza come supporto una inconsueta mappa stradale di Roma, faceva parte di una mostra collettiva di street artist che esponevano al “Volturno Occupato”.

Non ci resta che dire chi è l’artista in questione, anche se i più attenti hanno già individuato di chi trattasi; stiamo parlando di Aloha Oe, e queste sono le sue opere:

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riva di Pian Due Torri

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esposizione al “Volturno Occupato”

Un murale al giorno (toglie la malinconia di torno) /161

Questa sera vi presentiamo due opere realizzate dallo street artist Aloha Oe. Questo artista eclettico si è cimentato nel rappresentare a modo suo la personalità di un mostro sacro della cultura italiana del ventesimo secolo, a nostro parere il più grande: Pier Paolo Pasolini. Lo ha fornito di un look fenomenale per ricordare a tutti che la la di lui vita “è stata il simbolo di un mondo oggi scomparso, un mondo fatto di desideri puri ed impuri, di necessità primarie, di desiderio fisico disperato e bruciante, d’ingordigia d’amore, di purezza, di occhi, volti, sorrisi, ancora non toccati dallo spietato cinismo del mondo moderno”*.

Siamo in via Casilina vecchia, nel tratto sinuoso che scavalca il nodo ferroviario (nel gergo chiamato il triangolo delle Bermude) forse più strategico d’Italia comprendente le tre grandi stazioni periferiche di Roma (Tuscolana, Casilina e Tiburtina).

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l’opera

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un primo piano ed un visione d’ambiente

Poco lontano, in via del Mandrione, proprio sotto la via Casilina, la seconda opera, strettamente legata alla prima. Entrambe le opere sono costituite da dipinti su poster di carta finissima presupposti questi che concedono una vita effimera alle opere di street art soggette all’azione combinata dei collezionisti fraudolenti ed i rigori del clima.

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la seconda opera di Aloha

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primo piano

* da presentazione di “Siamo tutti in pericolo” (di Daniele Salvo).

Spin Time Labs – Una realtà sociale al centro di Roma /5

Quinto giorno di visita allo Spin Time Labs; dopo Bol 23, Beetroot, Diamond, Solo, Alt 97 e Cancelletto oggi è la volta di altri due conosciutissimi street artist romani; tutti e due famosi per la particolarità delle loro opere, uno, Murphy, capace di realizzare dei totem meravigliosi che, quando li incontriamo, non finiscono mai di stupirci per la loro originalità; l’altro, Aloha oe, che non perde l’occasione ed ogni volta ci presenta uno dei suoi personaggi stravaganti e bizzarri dal look fenomenale e sorprendente.

5.1

l’opera dissacratoria di Aloha oe

Inizialmente era stato realizzato il solo ciclista “Aloha”, al quale solo successivamente si sono aggiunti gli altri due fuggiaschi.

5.2

E nella sequenza che segue vedremo Murphy intento a realizzare il suo “totem”, l’opera vista da diverse angolazioni e due particolari della stessa:

5.3

Murphy in azione

5.5     5.6

due particolari dell’opera

5.7     5.4

il totem di Murphy come “trait-d’union” fra le opere di Aloha oe, Alt 97 e Diamond 

Ora possiamo anche permetterci di mostrarvi due immagini dell’ambiente dello Spin Time Labs, quello che è il salone delle feste; le due opere presentate questa sera, oltre agli artisti richiamati prima, sono anche in compagnia dei murales di Solo e Bol 23:

5.8

5.9

Una realtà sociale al centro di Roma

Oggi iniziamo un lungo viaggio in una nuova realtà sociale che si trova in zona centrale a Roma, nel Rione Esquilino alla convergenza fra le vie S.Croce in Gerusalemme e Statila. Lì c’è un grosso edificio, una volta ospitante la direzione generale dell’INPDAP, l’ente di previdenza degli statali ormai confluito nel calderone dell’INPS. Vuoto dal 2010 e lasciato al suo destino che era sicuramente quello di cadere nelle mani dei palazzinari (esiste in rete scheda tecnica di vendita a cura di una grossa immobiliare), nell’ottobre 2012 l’edificio è stato occupato da Action ed è divenuto una realtà abitativa per senza casa di ogni etnia. Ogni decisione viene presa in assemblea; c’è la ripartizione dei turni per effettuare le pulizie; il servizio di guardia all’ingresso è rigorosissimo e ciò permette agli abitanti di vivere la loro vita con tranquillità.

Nei piani bassi e bassissimi dell’occupazione abitativa sta nascendo un nuovo spazio sociale (Spin Time Labs) che vuole aggregare e costruire risposte pratiche intorno ai temi dell’innovazione, del lavoro della sostenibilità e della produzione.  Lì si parla di lavoro senza sfruttamento, di socialità orizzontale e meticcia, di cultura partecipata e non mercificata , che si propone di costruire uno spazio innovativo e sostenibile, fuori dalla logica del mercato e del profitto, responsabile della devastazione miope delle risorse. Qui si ha la consapevolezza che dalla crisi strutturale di un sistema ormai incapace di darsi un futuro, si esce riconvertendo, rigenerando e riqualificando quello che già si ha, dai saperi ai rifiuti passando per gli immobili.

Il grande auditorium che è parte integrante dello spazio sociale, sito nel piano interrato sta assistendo in questi ultimi tempi ad un evento di prim’ordine: vengono chiamati, a scadenze abbastanza regolari degli street artist che prestano le loro capacità artistiche per realizzare dei murales sulle pareti che fanno da cornice alle varie manifestazioni musicali e culturali cui ci ha abituato lo “Spin Time Labs”.

Nel momento in cui scriviamo hanno già lasciato il segno sui muri di questa realtà una decina di street artist e noi vi presenteremo tutte le loro opere; questa sera, non tenendo per nulla conto della temporalità degli eventi vi faremo vedere, abbastanza dettagliatamente, la nascita dell’opera di uno street artist che abbiamo avuto la fortuna seguire.

Stiamo parlando di Bol 23. Vera e propria avanguardia della street art romana, è sulla scena “Writer” romana da oltre 25 anni; è stato il primo romano ad essere intervistato, ed avere uno spazio personale, sul più grande e completo archivio di graffiti esistente al mondo (www.graffiti.org). Bol, per l’anagrafe Pietro, è un illustratore creativo, dipinge, disegna e realizza customs interattivi utilizzando anche giocattoli riciclati, ma è l’ideazione e produzione di canvas toys in resina ed in serie limitata in vinile (tra cui il suo personaggio “Lallo il Pappagallo” e “Squiddy” in collaborazione con Giulia Rotelli), che lo rendono uno tra i principali esponenti della scena dei designer toys capitolina.

Siamo capitati allo Spin Time Lab un pomeriggio di una decina di giorni fa ed abbiamo incontrato un signore, con gli occhiali, una bomboletta in mano, che spruzzava, sulla parte alta del muro a lui assegnato, larghe volute di vernice nebulizzata:

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1.3

poi la rituale prova di funzionalità della bomboletta e l’attacco sulla parte bassa:

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Ed ecco realizzata la parte sinistra dell’opera che si passerà poi a rifinire:

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Bol 23 da vita al cordone ombelicale che lega il robot-sonda alla navicella

Il mistero del riquadro centrale che sembra voler fagocitare l’artista:

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Nel frattempo sta prendendo vita anche la parte destra dell’opera:

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E mentre Bol da gli ultimi ritocchi guardiamoci un po’ intorno e vediamo il contesto in cui si inserisce l’opera:

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in compagnia di Aloha oe, Murphy, Diamond e Solo

Ed ecco ora, in tutta la sua bellezza, l’opera di Bol 23:

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“Attenzione navicella spaziale fuori controllo”

E qui di seguito alcuni significativi particolari:

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Un murale al giorno (toglie la malinconia di torno) /122

Stasera vi presentiamo una chicca; l’opera è un piccolo poster realizzato da Aloha Oe ed attaccato alla macchinetta per la vendita dei profilattici appesa davanti alla farmacia di via del Pigneto, a Roma, zona pedonale. Anche in questo caso l’opera, di pregevole fattura, è rimasta esposta per pochissimo tempo; su di essa qualcuno si è accanito con ferocia, distruggendola probabilmente con un raschietto. Noi siamo in grado di mostrarvela in tutta la sua bellezza:

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l’opera

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l’ambiente

Un murale al giorno (toglie la malinconia di torno) /77

Siamo a sabato 18 ottobre, è arrivato l’anticiclone africano e quindi per almeno quindici giorni bel tempo e caldo! Oggi torniamo al Forte Prenestino, quartiere Prenestino-Centocelle di Roma; già abbiamo fatto una visita in questo sito culturale, precisamente con il “murale al giorno numero 43”, quando abbiamo presentato un grande muro di Aladin. Oggi facciamo la conoscenza di un’opera doppia, gli autori sono Aloha Oe e Murphy; per la verità ognuno per suo conto ha realizzato la propria inconfondibile opera, il personaggio Weird il primo, il Totem antropomorfo l’altro. Ma le opere sono venute a trovarsi in una posizione tale che una non può fare a meno dell’altra, così che una sembra sostenere la compagna che allo stesso tempo tiene la prima bloccata  e sofferente impedendole di fuggire.

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la simbiosi

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murale di Aloha                                  –                                        murale di Murphy