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Leo Moroh al Red Lab

Entriamo per la decima volta, e vi assicuro che non sarà l’ultima, al Red Lab; ricordate? E’ quel centro di aggregazione sociale che opera al Quarticciolo, zona carica di storia del quartiere Alessandrino, nel quadrante est della città di Roma. Nel corso delle nostre precedenti visite abbiamo visto questo luogo riempirsi di opere di street art, tra le più eleganti, luminose e pulite del panorama artistico contemporaneo di Roma. Mi dilungo ad elencare gli artisti che hanno lasciato il segno al Red Lab come riconoscimento della bontà delle loro opere, citandoli per la temporalità nella realizzazione delle stesse, iniziando da Aladin con il suo immenso muro per augurare alle donne di Kobane una vittoria contro l’oscurantismo, passando per Bol 23, Eukary ota, Cancelletto, Alt97, Tilf, Daniele Bernardini, Giulia Alvear Calderon, Poki, Kij, Gojo.

Questa volta ci siamo andati per seguire il lavoro di un grande maestro che risponde al nome di Leo Moroh; di lui abbiamo presentato l’opera realizzata al Museo dell’Altro e dell’Altrove di Metropoliz (murale al giorno numero 113 del 21 dicembre 2014) e quella realizzata al Lucernario occupato (murale al giorno numero 22 del 22 luglio 2014), quest’ultimo purtroppo sgomberato dalla forza pubblica su disposizione del becero rettore dell’Università La Sapienza. Leo, di Civitanova Marche, è un ragazzo che ha battuto tutti i record artistici (corre voce che abbia imparato a disegnare ancor prima di parlare) vincendo fin da bambino innumerevoli concorsi; in questi ultimi tempi ha lavorato ad un progetto di recupero estetico di una delle zone più grigie di Milano, via di Porta Ticinese che lui ama chiamare Via dell’Ironia.

Di Leo, così giovane che anche noi non smettiamo di meravigliarci per il suo grande bagaglio culturale ed artistico e per la sua raffinata ironia, possiamo dire che il suo stile è in continua evoluzione, si richiama ai classici ma allo stesso tempo reagisce a questa sua tendenza attraverso una continua vena sperimentale.

Al Red Lab, Leo ha aggredito e domato parte del soffitto realizzando un opera da lui intitolata “Assunzione dal margine” che ci porta col pensiero alla pittura del cinquecento rivisitata in chiave postmoderna.

Nella sequenza fotografica che vi andiamo a mostrare abbiamo individuato tre momenti: il primo quello dell’impatto visivo; vi mostreremo alcune immagini panoramiche dell’opera in divenire (ricordiamo che è su di un soffitto a volta) vista sui lati. Nel secondo momento ci dedicheremo ad alcuni particolari significativi; con la terza fase, invece, ci soffermeremo proprio sull’artista nel senso che coglieremo i momenti più intimi del rapporto fra lui e l’affresco come quando sembra che, con il suo far roteare il pennello, egli voglia ambire ad entrate fisicamente nel corpo del personaggio.

Fase 1a: abbozzo della parti

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Fase 1b: L’opera terminata

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Fase 2: i particolari

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Fase 3: Rapporto artista-opera

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In visita al Red Lab

Nei giorni scorsi ci siamo interessati ad un centro di aggregazione sociale che si trova al Quarticciolo, nel quartiere Alessandrino di Roma (“Un murale al giorno” numero 87, 89 e 91); vi avevamo messo al corrente che i giovani del Red Lab avevano, a forza di braccia, provveduto alla bonifica del piano interrato di un edificio occupato e divenuto una realtà abitativa e che sarà adibito a sportello sociale al servizio della collettività; vi avevamo anche raccontato che per rendere accoglienti quei locali si erano dati convegno alcuni tra i migliori street artist romani che vi avrebbero prodotto i loro splendidi murales.

Ma mai avremmo pensato che quel posto sarebbe diventato, oltre che un centro di aggregazione sociale, anche uno dei più belli tra i musei non ufficiali di arte contemporanea di Roma. Infatto nel giro di pochi giorni sono state realizzate sui muri del Red Lab cinque opere sublimi, tutte di eccelsa fattura, che musei canonici come il Macro ed il Maxxi, farebbero carte false per avere.

Vi consigliamo quindi vivamente di recarvi in via Ostuni 9 a Roma per vedere le opere dal vivo (Red Lab è facilmente contattabile su Facebook per prendere appuntamento).

Gli artisti che hanno realizzato le opere sono: Bol 23 ed Eukary ota, Aladin, Alt 97, Cancelletto, Tilf, quest’ultimo in trasferta da Milano.

Questa sera siamo in grado di mostrarvi tutte e cinque le opere custodite al Red Lab, in ordine di realizzazione.

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opera su pilastro realizzata a quattro mani da Bol 23 e Eukary ota 

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affresco di Aladin

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la matriosca di Alt 97

 

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gli immaginari di cancelletto

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dieci finestre sul mondo, enorme opera di Tilf (circa metri 12 X 4)

Un murale al giorno (toglie la malinconia di torno) /89

Stamattina ci siamo recati in anteprima al Red Lab (vedi “Un murale al giorno” numero 87) in via Ostuni 9 per incontrare il nostro amico Aladin, street artist raffinato, che era alle prese con un murale; oltre a lui c’era Tilf e stavano attendendo l’arrivo di Cancelletto ed Alt 97, anche loro avrebbero prodotto delle opere per celebrare la avvenuta realizzazione di uno sportello sociale al servizio della collettività in un locale, prima utilizzato a discarica ed ora completamente ristrutturato. Degli altri artisti parleremo nei giorni a venire; questa sera ci limitiamo a presentare l’opera di Aladin che, lo diciamo subito, al momento del nostro arrivo era ancora da terminare. Avremo quindi, a breve, l’occasione di presentare l’opera finita che comunque dalle premesse (e giudicherete voi!) già ora è di eccelsa fattura.

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Come si può vedere la parte superiore del dipinto ha quasi raggiunto il suo aspetto definitivo, mentre la parte inferiore o è semplicemente abbozzata o presenta spazi completamente bianchi da riempire. Il cane il primo piano presenta la sola silouette ma, guardando le altre foto, vi accorgerete anche voi che, mentre stavamo fotografando, era oggetto delle attenzioni di Aladin. Ovviamente le dimensioni del murale sono ragguardevoli; con beneficio di inventario riteniamo che siamo sui tre metri di altezza per otto di lunghezza, ma saremo più precisi in occasione della prossima visita.

Come di consueto, presentiamo alcuni particolari dell’opera per farvela conoscere meglio:

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