Other

Nella fabbrica misteriosa /9

Ultimo artista dell’ultima spedizione nella fabbrica abbandonata è Other, vecchia conoscenza del progetto FotografiaErrante (vedansi Edificio Fleming 11 e 12 rispettivamente del 14 novembre 2015 e 23 gennaio 2016, e murale al giorno 241 del 26 gennaio scorso). Assiduo frequentatore artistico di posti abbandonati, questa volta, per realizzare la sua opera, Other si è ispirato proprio a quel materasso che ha trovato lì per terra; qualcuno deve pur esserselo caricato sulle spalle ed averlo portato su per tre piani, attraverso scale fatte di tondini di ferro conficcati nel muro. E se qualcuno aveva portato fin lassù quel materasso vuol dire che quel qualcuno ci avrà pure dormito sopra. Ecco lo sviluppo realizzativo dell’opera da parte di Other

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l’artista al lavoro

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l’opera

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da lontano

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nell’ambiente

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Siamo arrivati al termine della nostra lunga giornata trascorsa, in eccellente compagnia, all’interno di questo stupendo sito di archeologia industriale. Sicuramente non sarà l’ultima visita, sicuramente ci andranno ancora tantissimi artisti a realizzarvi le loro opere; dal canto nostro, noi saremo lì e, puntualissimi, saremo i cronisti di chissà quanti nuovi eventi. Lasciando il salone espositivo utilizzato per l’occasione, inforcando quegli scalini malfermi fatti di semplici tondini di ferro ci avviamo verso l’uscita, non prima di esserci lungamente guardati intorno:

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Un murale al giorno (toglie la malinconia di torno) /241

Torniamo di nuovo in fabbrica; ci siamo stati domenica appena trascorsa in compagnia di un giovanissimo Other, di origini friulane, lui è di Trieste. ma, almeno per ora, romano di adozione; risiede da qualche tempo nella Città Eterna, dove si è trasferito per completare il suo percorso formativo artistico presso l’Accademia di Belle Arti. E sta facendo un lavoro durissimo, ma i risultati non tardano a venire. Ecco l’opera che ha realizzato in uno stupendo scenario naturale fornito da muri decrepiti, ma possenti, di una vecchia fabbrica abbandonata. Ricordiamo , per inciso, che di questo artista abbiamo parlato in occasione di due visite all’Edificio Fleming, altra fabbrica abbandonata di Roma, articoli del 14 novembre 2015 e del 23 gennaio scorso.

Condensiamo in questa rapida sequenza di immagini il lavoro svolto da Other per realizzare la sua opera:

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Gli ultimi ritocchi:

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il murale completato

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un improvviso raggio di sole esalta i lineamenti il volto di sinistra

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la perfetta simmetria assiale dei due volti

Ed ora godiamoci l’opera di Other facendo ruotare a sinistra e a destra la nostra testa per godere della perfetta simbiosi con l’ambiente:

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Edificio Fleming /12

Alcuni giorni fa, abbiamo accompagnato uno street artist nell’edificio abbandonato a noi molto caro e per la presenza ormai di moltissime opere di street art (vedansi gli undici articoli che portano questo titolo); siamo alla Fleming (a noi piace chiamarla così) quella fabbrica di prodotti farmaceutici lungo la via Tiburtina, inaugurata nel 1950 per l’appunto da Alexarder Fleming, il padre della Penicillina, vissuta intensamente per produrre quel potente salvavita che veniva distribuito in tutta europa, anche quella dell’Est, oltre la Cortina di Ferro, e morta poi nel giro di pochi anni con l’avvento degli antibiotici di ultima generazione.

L’opera realizzata dal nostro artista, Other, è esposta un un piccolo ambiente dove probabilmente veniva stoccato qualche componente chimico  che andava conservato sotto pressione, tesi avvalorata dal fatto che abbiamo rinvenuto, a terra fra i calcinacci, un manometro “Spriano” per liquidi non corrosivi. All’interno del locale è presente inoltre un lavandino con ancora accanto un distributore si sapone a riprova che quell’ambiente richiedesse il massimo della pulizia.

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Work in Progress

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l’opera

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nell’ambiente

Mentre il nostro artista realizzava il suo murale, con famelica curiosità, ci siamo spinti ad esplorare quell’immensa fabbrica, fatta di una miriade di edifici, separati da piccoli spazi di terreno ormai completamente invaso da sterpi, rovi, alberi di acacia. E poi c’è dappertutto una quantità infinita di rifiuti, specie in plastica e carta, misti a calcinacci di ogni tipo,

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come se qualcuno si fosse divertito a disseminarvi milioni di “Gratta e Vinci” e poi si fosse accanito nel demolire tutti i tramezzi esistenti e ne avesse gettato i resti dalle finestre con tutti i panni che c’erano in giro.

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Passando quindi attraverso questo paesaggio lunare, stando attenti a dove mettevamo i piedi, abbiamo fatto incontri multicolori; una miriade di opere di lettering, anche datate, ci apparivano all’improvviso, come superavamo un angolo o ci apprestavamo ad entrare in un edificio. Ecco un assaggio in piccole dosi; faremo poi, più in là, una vera e propria scorpacciata.

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Edificio Fleming /11

Visita estemporanea oggi 14 novembre alla prestigiosa fabbrica abbandonata dove si produceva la Penicillina per tutti i paesi d’Europa. Fabbrica che noi ormai chiamiamo “La Fleming” in onore dello scopritore di quel miracoloso farmaco che nel secolo scorso salvò la vita di  milioni di persone, onore che riserviamo ad Alexander Fleming non tanto per aver scoperto la Penicillina ma per averla donato all’umanità rinunciando ad ogni diritto; la qualcosa ha permesso l’accesso alle cure da parte di chiunque ne avesse avuto bisogno anche se era indigente.

L’artista che presentiamo questa sera ha realizzato su una parete di questo spettacolare reperto di archeologia industriale la sua prima opera romana; viene dal nord-est, precisamente da Trieste, giovanissimo è giunto nella Capitale per effettuare il suo percorso formativo artistico; buon lavoro Other!

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l’opera di Other

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due suggestive visioni ambientali (è presente anche l’opera realizzata da Chew-Z)

E qui di seguito due opere minori di Other:

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