Mese: giugno 2014

Museo dell’Altro e dell’Altrove di Metropoliz_città meticcia /5

Micaela Lattanzio: suo il compito di realizzare la stanza fiorita per il MAAM, il Museo dell’Altro e dell’Altrove di Metropoliz_città meticcia. L’artista ha ideato un’esplosione di fiori raccolti in vortici dalle suggestive spirali. Potremmo definire questa stanza uno spazio intimo, un invito alla meditazione.

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 Massimo Attardi fa un uso assolutamente personale e iconoclastico della stampa alla gomma bicromata; una tecnica classica come la gomma, ampiamente sfruttata durante i decenni, viene infatti reinventata e messa al servizio di reali esigenze espressive, dando vita al personale e inconfondibile mondo visivo.

Attardi realizza per il MAAM questa opera “Lang” che possiamo definire come un omaggio all’autore di “Metropolis” che strizza l’occhio anche al gioco “facce di luna” di “Space Metropoliz”.

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Le opere di HOPNN invadono le metropoli e, tramite il suo personale e sintetico linguaggio, lo street artist romano lancia messaggi in soccorso dell’ambiente, e nello specifico di una metropoli soffocata dal traffico.

Ormai famoso il suo slogan, in bilico tra la militanza ecologista ed il radical chic, “+ BC = – CO2” affiancato in numerose opere alle bicliclette che si susseguono in cerchio. HOPNN è presente al MAAM con un’opera a largo respiro (di cui questo è un prezioso particolare) che vede il sopravvento della bicicletta, aperta a tutti, sulla ferraglia automobilistica; un invito a fare attenzione al nostro pianeta e alla necessaria presa di coscienza che dall’individuo deve muoversi verso la collettività.

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David Pompili ci ripropone una realtà nuova con una poetica tutta sua fatta di personaggi comuni, come bambini e anziani, inseriti totalmente nella società. Egli utilizza varie tecniche nella realizzazione delle sue opere; in questa realizzata al MAMM propone soggetti sovrapposti ai messaggi pubblicitari, con un palese richiamo alla pop-art, reinterpretata in chiave moderna e con una tecnica molto personale. David regala una sua visione personale del mondo, tanto reale da sembrare quasi una fotografia.

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Qui una delicata opera di Pikett esposta al MAAM

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Queste due immagini sono particolari della grande opera di Hogre posta sulla parete esterna ad est del complesso che ospita il MAAM. Di recente l’artista ha ampliato questo dipinto corredandolo di nuove immagini che avremo modo nel futuro immediato di sottoporre alla visione dei frequentatori di questo progetto in qualsiasi parte del mondo si trovino!

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Viaggio attraverso il Quadraro /10

E’ ora di aggiungere una nuova tappa al nostro viaggio attraverso questo quartiere oggi circoscritto dalle vie Tuscolana, di Centocelle, di Porta Furba e l’acquedotto Alessandrino ma che agli inizi del secolo scorso identificava tutta la zona sud-est di Roma che si estendeva da Porta Furba fino alle pendici dei Castelli Romani. Oggi questo Quartiere vive un momento di rivalutazione per quanto riguarda la propria tradizione storica e culturale; durante il fascismo era chiamato il “nido di vespe”, ieri era guardato con timore reverenziale dai fascisti che avevano paura di attraversarlo, molti Patrioti e molti Ebrei vi trovavano rifugio sicuro; oggi i cittadini non amano starsene con le mani in mano ma intervengo in prima persona, e quotidianamente, per farlo diventare, paese nella città, sempre più bello ed accogliente, dalla cura di aiole e giardini all’organizzazione di eventi culturali in spazi pubblici sempre più fruibili dalla popolazione. Ed ecco quindi la street art invadere sempre di più i muri del quartiere mettendo un freno sicuro al degrado urbano di una città purtroppo lasciata negli anni passati in mano ad un pugno di speculatori senza scrupoli. Nel corso della seconda metà del passato mese di Maggio è apparsa una graziosa artista, Camilla Falsini, che in largo dei Quintili ha focalizzato l’attenzione dei residenti trasformando, con meticolosa cura, una inqualificabile ex cabina elettrica dell’ACEA facendola diventare il supporto di un’opera pittorica a largo respiro che cerchiamo in questo articolo di realizzare insieme all’artista stessa.

Ho fatto visita al sito un paio di giorni dopo che mi era giunta la notizia della presenza di una street artist che stava dipingendo qualcosa al Quadraro ed ecco cosa ho trovato:

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Quella obbrobriosa cabina ACEA che non puoi non vedere come svolti da via dei Lentuli (ndr – ex via Tuscolana che prima della realizzazione della ferrovia saliva diritta per sposare la soprastante “Porta Furba” ) per imboccare via dei Quintili, presentare su una sua parete un Re uscito dai nostri mondi onirici. Un Re che fuma…..

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Su una parete laterale, intenta a prendere misure, incollare carta adesiva e accostare sapientemente colori sgargianti, primari, complementari, una ragazza che scopro essere Camilla Falsini, una affermata artista romana pittrice ed illustratrice avendo realizzato libri per bambini e collaborato con riviste di pubblicità. Ama dipingere su legno, sue opere sono state esposte in gallerie e musei  (Madre di Napoli, Macro, Pelanda, Auditorium di Roma. Sua piccola passione è realizzare sculture dipinte partendo da vecchi legni che capitati in mani non appropriate sarebbero sicuramente finiti in un caminetto.

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Ma si trova anche a suo agio quando si mette di fronte ad un muro e realizza, supportata dal calore umano trasmessole dai viandanti che hanno il piacere di incrociarla mentre dipinge, opere piene di colore dove sono presenti esseri enigmatici (buoni e rassicuranti) che sembrano uscire dai nostri sogni. Ed eccola intenta a realizzare sulla seconda parete un cavallo (avete capito tutti che abbiamo a che fare con degli scacchi, anzi con una partita di scacchi).

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I giorni trascorrono ed il cavallo è ormai realizzato ed incalza da vicino il Re:

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Come un pianista posa delicatamente ma con sicurezza le dita sui tasti d’avorio, così Camilla impugna i pennelli e realizza sulla parete opposta un altro pezzo che viene a dare manforte al Cavallo:

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La terza figura prende forma:

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ED ecco il Re circondato: di la il cavallo, da questa parte è fortemente pressato dalla Torre, riuscirà a sottrarsi allo scacco?

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Sveliamo ora un piccolo segreto; ecco i colori utilizzati da Camilla Falsini:

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Ed al termine della fatica l’artista appone la sua firma:

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Titolo dell’opera: Scacco al Re. – Ma siamo sicuri che finirà così? Penso proprio di no! E fra qualche tempo probabilmente avremo un seguito, magari su un altro appropriato muro del quartiere. Il Quadraro non finirà mai di sorprenderci!