Mese: Maggio 2016

Ritorno al luogo ai confini della realtà /9

Dopo esserci gustati il panorama dal tetto della fabbrica abbandonata, torniamo rapidamente al piano terra e usciamo sul grande piazzale dove spiccano, sulle pareti giallo-limone dell’edificio, dei rispettabili esercizi calligrafici:

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Mister Thoms

Entriamo poi nel basso edificio che sicuramente era la parte direzionale della fabbrica; li in quello che doveva essere l’ufficio del “Megadirettoregalattico”, con parquet a terra e e legno pregiato alle pareti, Mister Thoms ha fatto rivivere una riunione dei consiglieri d’amministrazione:

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i consiglieri di maggioranza

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i consiglieri di minoranza

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visioni d’ambiente

Entriamo ora nei vari uffici, quello del personale, quello della corrispondenza, l’ufficio spedizioni e, per ultimo, la sala mensa!

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La nostra visita alla fabbrica abbandonata è terminata, ma non le sorprese; domani ci concederemo una bella passeggiata nell’ampio terreno che la circonda, invaso sì da vegetazione non controllata ma anche carico di colori………………………..

Ritorno al luogo ai confini della realtà /8

Avevamo lasciato quel luogo misterioso in provincia di Frosinone il primo di settembre dello scorso anno 2015; avevamo vissuto una settimana in compagnia di un gruppo di artisti che avevano realizzato le loro opere sopra gli immensi muri di quella meravigliosa fabbrica sospesa nel tempo, dove il tempo si è fermato a quando fu abbandonata da maestranze ed imprenditori. Accanto alle opere realizzate dal quel gruppo di artisti nella calda estate ciociara, vivevano già altri pezzi di pregevole fattura realizzati da Mr. Thoms e da noi descritti nei murali al giorno 31 e 70 rispettivamente del 31 luglio  e del 11 ottobre del 2014.

A distanza di tanto tempo alcuni giorni fa abbiamo fatto una visita al sito e, con nostra somma felicità, abbiamo trovato nuovi pezzi, tanti! Segno che  il posto comincia ad essere tenuto molto in considerazione da parte degli street artist, vuoi per il fascino che esso emana, vuoi per la sensazione di tranquillità e riservatezza che trasmette a chi trova quel minimo di coraggio di metterci piede.

Come al solito chi la fa da padrone è Mr. Thoms che è prepotentemente tornato, in veste di prima donna, nel sito ed ha realizzato dei pezzi al limite dell’affascinate; ma vi sono entrati anche tanti maestri del writing che vi hanno lasciato il segno del loro passaggio. Ecco quindi, in questo articolo,  un primo resoconto delle novità travate, cominciando dalla più, come dire, appariscente!

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Mr. Thoms

Passiamo nello stanzone accanto; lì c’è un superbo schizzo di ragazza con chitarra:

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Ed ora un po’ d’ambiente:

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Quindi lettering a volontà:

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Nel nostro girovagare come spinti da una euforia incontrollabile, saliamo rapidamente una scala che sembra non finire mai; poi afferriamo saldamente i montanti di una scala di ferro a pioli che ci porta in un buco sul soffitto, su in paradiso. Ed ecco in un panorama mozzafiato stagliarsi di fronte a noi, a far da cornice ad un totem che sembra essere stato trafugato dall’isola di Pasqua. Ci sediamo e gustiamo in silenzio questa visione!

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Mr. Thoms

8.81

Un murale al giorno (toglie la malinconia di torno) /289

Carrellata conclusiva della esposizione di opere di un gruppo di artisti nelle strade di Trastevere; Il progetto e le figure che hanno caratterizzato l’evento sono sinteticamente descritti negli articoli precedenti (ben quattro); ci restava di fare la conoscenza di Kortenius: ebbene in un futuro molto prossimo, faremo la sua conoscenza. Passiamo quindi, senza indugio, a goderci le ultime opere che mancavano alla nostra collezione:

 

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via della Lungaretta

Concentriamoci ora sulle singole opere presenti un questa murata:

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Ci spostiamo ora percorrendo via della Lungaretta verso viale Trastevere ed arriviamo in vicolo della Torre, qui accanto ad un simpaticissimo artigiano sudamericano troviamo altri tre pezzi

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 Poco più avanti arriviamo in vicolo di S.Agata; anche qui troviamo una esposizione collettiva (Mr. MinimalJJK, Cara Carmina e K2m)

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Attraversiamo ora viale Trastevere e dall’altra parte del Rione riprendiamo via della Lungaretta (he sì, perché viale Trastevere prima non esisteva; è stata una forzatura di regime, prima il ritmo del Rione scorreva parallelamente al fiume che ne scandiva i ritmi!) Sulla parete laterale del cinema Reale, l’ultima esposizione.

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K2m

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Cara Carmina

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Nel corso della nostra escursione abbiamo anche fatto attenzione ad opere già presenti nel Rione e chre non erano state filtrate dal progetto FotografiaErrante; ecco le più significative:

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via della pelliccia

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K2m e Mr. Minimal via dei Fienaroli

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Otom in via della Fratte di Trastevere

Un murale al giorno (toglie la malinconia di torno) /288

Quarto e penultimo appuntamento con la collettiva mondiale di artisti finlandesi, messicani/canadesi, spagnoli/francesi ed italiani che hanno invaso i vicoli di Trastevere, forse il più particolare dei Rioni un cui è divisa la parte di Roma racchiusa fra le mura Aureliane. Avevamo chiuso l’articolo di ieri con i pezzi esposti in via della Lungaretta, nel tratto compreso fra piazza S.Apollonia e piazza S.Maria in trastevere. Oggi attraversiamo rapidamente la piazza piu importante e bella del Rione ed imbocchiamo via della Paglia. Lì incontriamo i nuovi pezzi. Accanto al contributo di Mr. Minimal per la campagna di sensibilizzazione “Io non mi lascio fragare” (vedasi murale al giorno 246 del 12 febbraio scorso) troviamo i nuovi pezzi, uno di Mr. Minimal e uno di K2m.

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incontro ravvicinato

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Poco più in là. una splendida porta d’epoca che qui si intavvede a sinistra, fa da cornice naturale all’elegantissimo pezzo di Kortenius

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Tre metri più in la, questa esposizione di via della Paglia si chiude con un pezzo di Cara Carmina. Lei è una artista di origini messicane trapiantata da ormai molti anni a Montreal in Canada. Data una sbirciata al suo sito, abbiamo scoperto che ha una formazione mondiale; i suoi studi artistici iniziano a Città del Messico, poi si trasferisce a Firenze dove affina gli studi alla scuola di Alta Formazione nei Beni Culturali di Palazzo Spinelli per concludere il suo iter formativo alla New School for Design di New York. Il suo lavoro artistico è pura sperimentazione, utilizza tecniche particolari e qualsiasi mezzo: ad esempio la macchina da cucire usata come pennello ed il filo come colore; ed ecco che realizza pezzi unici di oggetti di arredamento (cuscini, poster, diorami) o articoli di abbigliamento per bambini (calze, vestitini) dove ritroviamo quei ritratti femminili dagli occhi inconfondibili, che fanno pensare ad quel bellissimo giocattolo che noi, di una certa età, avevamo da bambini: il caleidoscopio.

Il tratto pittorico di Cara Carmina è al contempo stravagante e molto semplice e forse per questo i suoi poster esposti nei vicoli di Trastevere attirano come una calamita l’attenzione del viandante che spesso abbiamo visto soffermarsi per coglierne l’immagine con il proprio telefonino.


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Torniamo ora sui nostri passi; rientriamo in piazza S.Maria in Trastevere, la attraversiamo verso ovest ed andiamo a piazza S.Calisto; lì c’è un’altra esposizione; gustiamocela insieme!

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Cara Carmina

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un po’ d’ambiente

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K2m

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K2m e Kortenius

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Cara Carmina e Mr.Minimal

Un murale al giorno (toglie la malinconia di torno) /287

Siamo arrivati al terzo giorni di visita, nei vicoli di Trastevere, alla esposizione di opere nell’ambito del progetto KOOL & the BRAND di Nicola Guerra, docente di storia e società dell’Italia moderna sul linguaggio murale presso l’università di Turku in Finlandia; progetto che coinvolgendo artisti di tutto il mondo, dalla canadese Caracarmina ai finlandesi Kortenius e JJK, passando per gli italiani Mr.Minimal e K2m, per arrivare al francese Mimi the Clown, ambisce a sostenere l´arte libera e a metterla in contatto col mondo della comunicazione. Riprendiamo il discorso li dove l’avevamo lasciato ieri; da via della Scala, attraversiamo vicolo del bologna, quella strana strada a forma di Y, imbocchiamo via Benedetta e giungiamo, in un batter d’occhio, in via del Moro. Li troviamo il primo pezzo di questa sera, realizzato da Kortenius, eccolo:

 

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Percorriamo tutta via del Moro e giungiamo in piazza di S.Apollonia, lì è esposto un simpatico poster di Caracarmina:

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Un altro passo e siamo in via della Lungaretta; lì l’esposizione è collettiva: accanto al pezzo di Mimi the Clown che abbiamo presentato nel murale al giorno 270 del 17 aprile scorso, ci sono i pezzi di Caracarmina, JJK, Mr.Minimal e K2m, che poi vediamo nei dettagli.

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via della Lungaretta

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turisti interessati

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incontro ravvicinato con il pezzo di K2m

K2m che si autodefinisce un tipo solitario e malinconico, è un artista visionario con la passione sfrenata per le immagini. si affaccia nella scena della street art romana approcciandosi inizialmente alla sticker art e bombardando letteralmente la capitale. Successivamente si dedica ai poster e si concentra sui muri, dove espone i suoi numerosi skaters e le sue silhouette a collage. La capitale risulta letteralmente invasa, ma chi ha la possibilità di viaggiare troverà tracce del suo passaggio non solo da Torino a Palermo passando per Bologna e Firenze ma anche all’estero.

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Pier Paolo Pasolini visto da JJK

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il pezzo di Caracarmina

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ci si sofferma ad ammirare e fotografare le opere

Un murale al giorno (toglie la malinconia di torno) /286

Continuiamo il nostro viaggio attraverso i vicoli di Trastevere alla scoperta delle opere esposte dal gruppo di artisti che stanno appoggiando il progetto culturale di Nicola Guerra, alias Nicgue69, di cui abbiamo parlato nell’articolo di ieri (Murale al giorno numero 285).

Uno dei due artisti romani è  il creatore di Mr. Minimal. Lui, che noi siamo abituati ad identificare proprio con il suo personaggio, sin da bambino si appassiona all’arte (ma anche ai Lego e ai dinosauri). Grazie alla madre si avvicina giovanissimo alla pittura e inizia a imbrattare tele, a disegnare. Frequenta il Liceo Artistico e l’Accademia di Belle Arti (anche se non termina il percorso di studi); si diletta di bricolage e ascolta molta musica. Nel 2003 da vita a Mr. Minimal ed iniziano un percorso grafico e concettuale continuamente alimentato da uno sguardo ironico, dissacrante, comunque partecipato, sulle scene del nostro vivere quotidiano. E’ ritenuto uno dei più originali e frizzanti elementi della scena artistica contemporanea romana e non  a caso è stato coinvolto nel progetto cultutale KOOL & the BRAND  di Nicgue69.

Passiamo ora alle immagini:

 

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Mimi the Clown, Mr. Minimal, Caracarmina e K2m, in vicolo della Renella 

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K2m e Caracarmina in particolare

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Kortenius in vicolo del Cinque

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Mr. Minimal e K2m in via della Scala

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sempre in via della Scala, Mr. Minimal, K2m, Mimi the Clown, Caracarmina e Kortenius

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i pezzi di K2m e Caracarmina visti da vicino

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il pezzo di Kortenius in dettaglio

Un murale al giorno (toglie la malinconia di torno) /285

Dopo tre giorni di arresto forzoso riprendiamo il nostro viaggio attraverso la cultura dell’arte pittorica di strada per le vie di Roma.

L’intervento di Mimi the Clown ha provocato, più che una reazione, il risveglio degli street artist romani che, nei giorni scorsi, supportati anche da una eclettica artista canadese, hanno dato luogo ad una vera e propria esposizione, sempre per i vicoli di Trastevere, di una miriade di poster. Facendo una scrematura preventiva (evitando di presentare più pezzi dello stesso poster) vi presentiamo i pezzi di Cara Carmina, K2m, JJKNicgue69 (Nicola Guerra), Mr. Minimal e Kortenius, passando anche attraverso opere lì da tempo, ad esempio di Clet, di Mz, di Otom……………..

Volevamo iniziare così questo nostro articolo odierno sulla street art romana, ma abbiamo avuto la fortuna, diremo sfacciata, di riuscire a contattare uno degli artefici della cosiddetta recente murata di Trastevere.

Ed abbiamo scoperto, per esempio, che la performance di Mimi the Clown non era altro che la punta dell’iceberg che stava arrivando.

Il tutto coordinato da Nicgue69, che partito da Roma con le idee chiare sulla street art italiana, è approdato all’università di Turku in Finlandia ed è diventato professore di storia e società dell’Italia moderna sul linguaggio murale (L´italiano controegemonico. Aspetti sociolinguistici del graffitismo a Roma – pubblicando vari studi accademici sul linguaggio dei graffiti, inclusi quelli dei radicalismi politici). Lui è il fondatore di KOOL & the BRAND che ambisce a sostenere l´arte libera e a metterla in contatto col mondo della comunicazione. Sulla base del suo progetto culturale, Nicgue69 ha deciso di coordinare la discesa a Roma di artisti finlandesi (Kortenius, che ha disegnato la figlia di Nicgue69 che più avanti vedremo sull´altalena e la moglie che fuma la cicca), JJK che ha realizzato ritratti di persone della cultura (Pasolini tra questi), Mimi the Clown (suo amico e artista impareggiabile dalla Francia) e Caracarmina artista messicana dal Canada.

Per l’occasione trasteverina sono stati coinvolti anche due artisti romani, K2m e Mr.Minimal, ritenuti il risvolto giovane e frizzante della street art romana.

Globalizzando le varie “artisticità” questi artisti hanno portato l´arte contemporanea a Trastevere unendo la storia dell’arte col presente e il futuro dell’arte stessa. Si sono conosciuti, hanno condiviso idee e critiche e hanno permesso a Roma stessa di respirare aria nuova, crescendo loro stessi artisticamente.

Per approfondire la conoscenza del progetto di Nicgue69 il frequentatore di FotografiaErrante può recarsi a questo indirizzo:

https://www.academia.edu/4917666/L_italiano_controegemonico._Aspetti_sociolinguistici_del_graffitismo_a_Roma

Passiamo ora, come di consueto ad una carrellata dei pezzi esposti per le strade di Trastevere; buon godimento!

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Caracarmina in via Emilio Morosini

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Caracarmina in via Roma Libera

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JJK in via Roma Libera

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Caracarmina in via della Pelliccia (notare nell’immagine di destra il cartello stradale modificato da Clet)

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K2m in via della Pelliccia

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K2m, Mr. Minimal e Caracarmina in via della Pelliccia

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particolari

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Mr. Minimal in via della Pelliccia

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continua………………………………….

Un murale al giorno (toglie la malinconia di torno) /284

In un casale abbandonato della sconfinata campagna romana (ricordiamo che Roma è, tra le tante cose, anche il comune agricolo più grande d’Europa), alla fine del marzo scorso abbiamo fatto compagnia a 0707 mentre realizzava un suo pezzo classico, un volto di donna!

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Ecco 0707 al lavoro

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il suo pezzo

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nell’ambiente

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nel casale …….. da paura!

Un murale al giorno (toglie la malinconia di torno) /283

Dedichiamo un terzo murale al giorno all’artista francese Mimi the Clown, che ha invaso bonariamente i muri di Trastevere. I suoi poster sono diventato ormai ricercatissimi da parte di un sacco di gente che armata di macchina fotografica (in tutte le salse) percorre vicoli e vicoletti del Rione, si sofferma davanti all’opera scovata e fa scatti a ripetizione. Anche noi facciamo parte di quel gruppo e dopo averne fotografati un altro bel gruzzoletto, questa sera lo mostriamo ai frequentatori del progetto FotografiaErrante. Ne abbiano lasciati un paio da parte, due gioiellini esposti di recente dall’artista e ci riserviamo di tornare nuovamente sull’argomento, magari quando (ci è giunta voce in tal senso) Mimi tornerà a Roma e riprenderà a girovagare per la città.

Qui siamo in via Emilio Morosini

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Poco più avanti, nemmeno trenta metri, ed ecco un altro pezzo in via Roma Libera; questa volta con l’artista c’è Elvis

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chi è attratto

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chi fa finta di niente

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Qui siamo in via Natale del Grande, forse Mimi sa; ha esposto proprio su quelle porte tristemente chiuse di quello che una volta fu un glorioso cinema. Caduto nell’oblio della società contemporanea, il cinema America ha vissuto una breve stagione di riscatto; occupato nel 2012, dopo 14 anni di assoluto degrado, da un gruppo di giovani trasteverini per sottrarlo alla peggiore delle speculazioni edilizie che lo voleva trasformare in un alveare di monolocali di lusso e due piani di parcheggi, furono attivate una miriade di azioni di interesse culturale. Di pari passo si attuarono iniziative che coinvolgessero il ministero dei beni culturali al fine di dichiarare l’edificio di interesse storico-culturale così da impedirne la demolizione e si raccolsero fondi per iniziare un minimo restauro conservativo del cinema che quando pioveva, letteralmente, faceva acqua da tutte le parti. Quella breve esperienza ebbe fine a seguito dello sgombero forzoso da parte della forza pubblica su richiesta della proprietà che ancora è intenzionata a trasformare quel pezzo di storia del Rione in una vorace speculazione edilizia. Solo una delle porte del cinema America porta ancora  tracce della occupazione: per sbarrarla è stato utilizzato parte del tavolato che porta un pezzo dell’opera “Iic Sunt Leones” realizzata da Gojo che presentammo ai frequentatori del progetto FotografiaErrante con l’articolo del 6 novembre 2014.

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l’opera di Mimi the Clhown esposta ssu una porta del Cinema America

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incontro ravvicinato con i personaggi

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l’ambiente

Un murale al giorno (toglie la malinconia di torno) /282

Cosa c’è in fondo al tunnel?

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Una vera e propria soffiata oggi 17 Maggio, ci ha portato ai confini della città, dove la storica via Lucrezia Romana, vuoi per la necessità di tenere a bada grandi flussi di traffico automobilistico, vuoi come conseguenza delle grandi speculazioni edilizie di una banda di malfattori che oggi pretende addirittura di governare la città,  è letteralmente spezzata in due dalla più importante arteria di Roma, il Grande Raccordo Anulare, oltre 67 chilometri di strada a tre corsie per senso di marcia straripante di traffico e di automobili che, senza soluzione di continuità, sfrecciano giorno e notte a 130 chilometri orari. A detta di molti, quella strada che una volta continuava nel comune di Marino, doveva sottopassare il GRA e collegare via delle Capannelle alla Zona Grotte di Gregna; la strada fino ai lavori della terza corsia (Giubileo del 2000) si immetteva sul “Raccordo”, poi con la costruzione della variante interna (leggasi speculatori della zona “Lampadari”) è stata costretta ad arrestarsi in un abbozzo di sottopasso mai portato a termine. Orbene, sulla corsia di servizio della zona “Lampadari” ci sono tre scale che immettono ad altrettanti sottopassi pedonali che conducono lo sporadico viandante al di là della corsia esterna del GRA. Inutile dire che quei tre sottopassi sono stati abbandonati a se stessi (leggasi incuria di chi li aveva costruiti e li avrebbe dovuti per impegno manutenere), riteniamo da quando sono stati costruiti (noi ne abbiamo ornai una memoria 35ennale); un gruppo di persone volonterose (non abbiamo approfondito più di tanto) si è preso la briga di intervenire per cambiare il corso degli eventi e coinvolgendo anche il proprietario/gestore delle strutture, ha iniziato la bonifica. Ed ecco che una delle rampe di accesso (il sottopasso resta comunque quello che era, sporco, buio e trasbordante di umidità, insomma, attraversarlo ci si sente leggermente a disagio) miracolosamente ha cominciato ad animarsi di colori. Noi abbiamo visitato il terzo, percorrendo la corsia interna e ora vi documentiamo cosa abbiamo trovato.

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l’accesso lato Roma

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l’accesso lato Ciampino

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incontro ravvicinato col pezzo

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lo sporadico frequentatore del sottopasso

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l’accesso della rampa (una bicicletta, un vero e proprio sogno per quella viabilità)

Sulle pareti della scalinata che porta in superficie, una nostra vecchia conoscenza, Martoz (vedasi in proposito murali al giorno numero 190, 71, 54 e 69 rispettivamente del 25 maggio 2015, 12 ottobre, 24 settembre e 6 settembre, tutti del 2014). Ecco dueparticolari del suo lavoro:

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Dimenticavamo di dire che anche se gli altri due sottopassi stanno messi particolarmente male, un accenno di ribellione allo status quo, lo si vede; in uno abbiamo infatti trovato una protesta spontanea che dimostra quanto, a chi veramente sta a cuore la socializzazione, il grigiume, l’abbandono, l’indifferenza, non vadano proprio giù:

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