Murphy

Un murale al giorno (toglie la malinconia di torno) /263

Al terzo appuntamento con il Forte Prenestino incontriamo un pezzo di Murphy che, in verità, avevamo già intravisto ieri nel murale al giorno numero 262 a far da cornice all’opera di Omone nel mirabolante scenario delle celle misteriose ed irraggiungibili (ai comuni mortali) dell’ex deposito di munizioni interrato ai margini del quartiere Prenestino-Centocelle, protetto da un fossato che lo circonda; se fosse pieno di acqua nulla avrebbe da invidiare ad un castello medievale.

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l’opera di Murphy

Ed ecco ancora opere realizzate per in occasione dell’evento “Crack, fumetti dirompenti” che ha avuto luogo nel corso del mese di giugno dello scorso anno.

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Ora è la volta di due pezzi stabili che sono esposti, sempre all’interno del forte, ma non nelle celle ove si tengono i vari eventi, bensì dentro due ambienti, veri e propri siti labirintici percorsi da turtuose scale che conducono in profondità:

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particolare di un grande affresco che ricopre completamente l’ambiente. E’ stato realizzato dal Collettivo “Studio Sotterraneo” (la sede si trova in via Capitan Ottobono al Pigneto; vi consigliamo di visitarla!)

Un murale al giorno (toglie la malinconia di torno) /257

Oggi fermiamo la nostra attenzione su una strada in particolare di S.Lorenzo: via degli Ausoni. Quella strada, per intenderci, che custodisce il “Pensatore” di Hogre (vedasi il Murale al giorno numero 50 del 17 settembre 2014). Quel muro che per in centinaio di metri circa si affaccia su quella strada, molto probabilmente, anzi sicuramente, fu oggetto, a suo tempo, di un evento che coinvolse diversi street artist romani. Ancora oggi, se pur con i segni del tempo, le opere realizzatevi fanno bella mostra di sé.  Accanto ad un Agostino Iacurci presentato col Murale al giorno numero 132 del 11 febbraio 2015, questa sera vogliamo aggiungere 4 nuovi pezzi, tutti sulle righe. Eccoli!

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opera di Omino 71

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opera di Murphy

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opera di Cancelletto

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Un murale al giorno (toglie la malinconia di torno) /245

Puntata speciale di “Un murale al giorno”; speciale perché presentiamo un murale d’epoca  ma poco visto. La sua riservatezza è strettamente legata alla riservatezza del luogo dove si trova il muro che lo ospita: siamo in un piccolo edificio di due piani con una piccola corte; il tutto è protetto da un alto muro di cinta che lo sguardo esclude. Questo edificio è una realtà occupativa ed i residenti che ci hanno concesso di fotografare l’opera hanno posto la condizione che non fosse svelato il sito. Possiamo solo dire che siamo nel quartiere istituzionale Tiburtino; l’artista è Yuri, alterego di HOPNN (in cirillico), ideatore di quella formula alfanumerica con cui ha “imbrattato” i muri e le menti della nostra città, ovvero +BC=-CO2, un invito più che esplicito ad utilizzare la bicicletta per gli spostamenti!

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l’opera di Yuri

Raccogliamo e facciamo nostra la precisazione fatta tempestivamente da Yuri, che ringraziamo per il suo prezioso aiuto. Le casse musicali su cui siede il personaggio che sostiene la colonna umana sono state realizzate da Murphy!

Spin Time Labs – Una realtà sociale al centro di Roma /5

Quinto giorno di visita allo Spin Time Labs; dopo Bol 23, Beetroot, Diamond, Solo, Alt 97 e Cancelletto oggi è la volta di altri due conosciutissimi street artist romani; tutti e due famosi per la particolarità delle loro opere, uno, Murphy, capace di realizzare dei totem meravigliosi che, quando li incontriamo, non finiscono mai di stupirci per la loro originalità; l’altro, Aloha oe, che non perde l’occasione ed ogni volta ci presenta uno dei suoi personaggi stravaganti e bizzarri dal look fenomenale e sorprendente.

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l’opera dissacratoria di Aloha oe

Inizialmente era stato realizzato il solo ciclista “Aloha”, al quale solo successivamente si sono aggiunti gli altri due fuggiaschi.

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E nella sequenza che segue vedremo Murphy intento a realizzare il suo “totem”, l’opera vista da diverse angolazioni e due particolari della stessa:

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Murphy in azione

5.5     5.6

due particolari dell’opera

5.7     5.4

il totem di Murphy come “trait-d’union” fra le opere di Aloha oe, Alt 97 e Diamond 

Ora possiamo anche permetterci di mostrarvi due immagini dell’ambiente dello Spin Time Labs, quello che è il salone delle feste; le due opere presentate questa sera, oltre agli artisti richiamati prima, sono anche in compagnia dei murales di Solo e Bol 23:

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Una realtà sociale al centro di Roma

Oggi iniziamo un lungo viaggio in una nuova realtà sociale che si trova in zona centrale a Roma, nel Rione Esquilino alla convergenza fra le vie S.Croce in Gerusalemme e Statila. Lì c’è un grosso edificio, una volta ospitante la direzione generale dell’INPDAP, l’ente di previdenza degli statali ormai confluito nel calderone dell’INPS. Vuoto dal 2010 e lasciato al suo destino che era sicuramente quello di cadere nelle mani dei palazzinari (esiste in rete scheda tecnica di vendita a cura di una grossa immobiliare), nell’ottobre 2012 l’edificio è stato occupato da Action ed è divenuto una realtà abitativa per senza casa di ogni etnia. Ogni decisione viene presa in assemblea; c’è la ripartizione dei turni per effettuare le pulizie; il servizio di guardia all’ingresso è rigorosissimo e ciò permette agli abitanti di vivere la loro vita con tranquillità.

Nei piani bassi e bassissimi dell’occupazione abitativa sta nascendo un nuovo spazio sociale (Spin Time Labs) che vuole aggregare e costruire risposte pratiche intorno ai temi dell’innovazione, del lavoro della sostenibilità e della produzione.  Lì si parla di lavoro senza sfruttamento, di socialità orizzontale e meticcia, di cultura partecipata e non mercificata , che si propone di costruire uno spazio innovativo e sostenibile, fuori dalla logica del mercato e del profitto, responsabile della devastazione miope delle risorse. Qui si ha la consapevolezza che dalla crisi strutturale di un sistema ormai incapace di darsi un futuro, si esce riconvertendo, rigenerando e riqualificando quello che già si ha, dai saperi ai rifiuti passando per gli immobili.

Il grande auditorium che è parte integrante dello spazio sociale, sito nel piano interrato sta assistendo in questi ultimi tempi ad un evento di prim’ordine: vengono chiamati, a scadenze abbastanza regolari degli street artist che prestano le loro capacità artistiche per realizzare dei murales sulle pareti che fanno da cornice alle varie manifestazioni musicali e culturali cui ci ha abituato lo “Spin Time Labs”.

Nel momento in cui scriviamo hanno già lasciato il segno sui muri di questa realtà una decina di street artist e noi vi presenteremo tutte le loro opere; questa sera, non tenendo per nulla conto della temporalità degli eventi vi faremo vedere, abbastanza dettagliatamente, la nascita dell’opera di uno street artist che abbiamo avuto la fortuna seguire.

Stiamo parlando di Bol 23. Vera e propria avanguardia della street art romana, è sulla scena “Writer” romana da oltre 25 anni; è stato il primo romano ad essere intervistato, ed avere uno spazio personale, sul più grande e completo archivio di graffiti esistente al mondo (www.graffiti.org). Bol, per l’anagrafe Pietro, è un illustratore creativo, dipinge, disegna e realizza customs interattivi utilizzando anche giocattoli riciclati, ma è l’ideazione e produzione di canvas toys in resina ed in serie limitata in vinile (tra cui il suo personaggio “Lallo il Pappagallo” e “Squiddy” in collaborazione con Giulia Rotelli), che lo rendono uno tra i principali esponenti della scena dei designer toys capitolina.

Siamo capitati allo Spin Time Lab un pomeriggio di una decina di giorni fa ed abbiamo incontrato un signore, con gli occhiali, una bomboletta in mano, che spruzzava, sulla parte alta del muro a lui assegnato, larghe volute di vernice nebulizzata:

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poi la rituale prova di funzionalità della bomboletta e l’attacco sulla parte bassa:

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Ed ecco realizzata la parte sinistra dell’opera che si passerà poi a rifinire:

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Bol 23 da vita al cordone ombelicale che lega il robot-sonda alla navicella

Il mistero del riquadro centrale che sembra voler fagocitare l’artista:

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Nel frattempo sta prendendo vita anche la parte destra dell’opera:

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E mentre Bol da gli ultimi ritocchi guardiamoci un po’ intorno e vediamo il contesto in cui si inserisce l’opera:

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in compagnia di Aloha oe, Murphy, Diamond e Solo

Ed ecco ora, in tutta la sua bellezza, l’opera di Bol 23:

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“Attenzione navicella spaziale fuori controllo”

E qui di seguito alcuni significativi particolari:

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Un murale al giorno (toglie la malinconia di torno) /77

Siamo a sabato 18 ottobre, è arrivato l’anticiclone africano e quindi per almeno quindici giorni bel tempo e caldo! Oggi torniamo al Forte Prenestino, quartiere Prenestino-Centocelle di Roma; già abbiamo fatto una visita in questo sito culturale, precisamente con il “murale al giorno numero 43”, quando abbiamo presentato un grande muro di Aladin. Oggi facciamo la conoscenza di un’opera doppia, gli autori sono Aloha Oe e Murphy; per la verità ognuno per suo conto ha realizzato la propria inconfondibile opera, il personaggio Weird il primo, il Totem antropomorfo l’altro. Ma le opere sono venute a trovarsi in una posizione tale che una non può fare a meno dell’altra, così che una sembra sostenere la compagna che allo stesso tempo tiene la prima bloccata  e sofferente impedendole di fuggire.

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la simbiosi

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murale di Aloha                                  –                                        murale di Murphy