Tevere

Sulle rive del Tevere /2

Il 25 febbraio scorso avevamo fatto una meravigliosa esperienza pedalando sulla pista ciclabile che costeggia il Tevere all’incirca fra il ponte della Scienza (intitolato a Rita Levi Montalcini) e Ponte Sant’Angelo alla scoperta della street art spontanea che vi è stata realizzata nel corso degli ultimi anni dai writers romani. Ci siano tornati di recente con la curiosità di vedere e documentare l’inizio di un ennesimo tentativo di riqualificare, guarda caso per mezzo della street art, un qualcosa che si era degradato, per la fattispecie proprio la banchina del Tevere. L’artista sudafricano William  Kentridge ha messo in cantiere la realizzazione un grande progetto, che noi preferiamo dire, di “Arte Urbana”, consistente nel rappresentare, come meglio diremo poi, “Triumphs and Laments” che hanno fatto grande la storia di Roma; come? realizzando, senza soluzione di continuità, per oltre 500 metri, quasi cento figure di ragguardevoli dimensioni. Si tratterà di personaggi che sono comunque legati agli oltre duemila anni di storia romana e che nel bene o nel male l’hanno plasmata e condizionata.

L’artista per realizzare le sue opere adotta la tecnica dello stencil negativo. Ossia, appone preventivamente sulla parete del muraglione una maschera costituita dal negativo dell’immagine del personaggio. Poi  mediante l’uso di getti di acqua pressurizzata, rimuove selettivamente la patina di smog, che si è accumulato nel corso degli anni sui muraglioni stessi. A quel punto, tolto lo stencil, appare l’immagine del personaggio, costituita proprio dallo smog non asportato. Quindi nessun uso di vernici di sorta; quando lo smog tornerà a depositarsi sulle parti da dove è stato rimosso, l’immagine scomparirà.

Ecco quindo la documentazione dei primi due brevi tratti di muraglione sui quali è intervenuto l’artista:

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Assolto il dovere istituzionale, riprendiamo il nostro viaggio lungo le sponde del nostro fiume e ci spingiamo, questa volta, fino al ponte della musica. Questo ponte, di recente realizzazione, è intitolato ad Armando Trovajoli, è ciclo-pedonale ed è stato inaugurato nel 2011. Collega i quartieri istituzionali Della Vittoria e Flaminio. E stato realizzato in ferro e calcestruzzo. Nel viaggio intrapreso abbiamo incontrato diverse opere di street art, ovviamente Lettering; eccone un paio:

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Abbiamo anche visto scorci suggestivi della città che vive attorno a questo fiume; eccone un paio:

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Ponte Garibaldi, in secondo piano l’Isola Tiberina con i ponti Cestio (a destra) e Fabricio (a sinistra) costruiti nel primo secolo avanti-Cristo

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Ponte Sisto, costruito alla fine del quindicesimo secolo sul sito del ben più antico ponte Agrippa del primo secolo dopo-Cristo

Raggiunta la nostra meta, il ponte della musica, sulle rampe di risalita ai lungotevere sono esposti numerosi esercizi calligrafici:

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Sulla ciclabile che sottopassa il ponte, sotto lo sguardo severo del faccione, in verità un po’ malandato, realizzato dallo street artist JBRock, un improbabile skateboarder cerca di superarlo in altezza; ma non ha la stoffa!

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Sulle rive del Tevere

Ci siamo concessi una lunga passeggiata sulle rive del Tevere; siamo partiti da Lungotevere Gassman, abbiamo percorso la riva destra fino oltre Castel S.Angelo; abbiamo approfittato di ponte Cavour per passare sulla riva sinistra e siamo scesi fino all’Isola Tiberina da dove abbiamo riguadagnato la riva destra per arrivare al ponte della Scienza intitolato a Rita Levi Montalcini; qui tornati sulla riva sinistra abbiamo cominciato una dettagliata escursione su Riva Ostiense, quel tratto di lungotevere frequentato solo in estate e per un minimo tratto, per le manifestazione legate alla “Estate Romana”. Ora, specie da quando è stata sgomberata la comunità di senzatetto che viveva in condizioni di igiene precaria ed in orribili baracche proprio sulla riva del fiume, si incontra pochissima gente, qualche ciclista, qualcuno che porta a spasso il cane e, ogni tanto, gruppi di ragazzi che sperimentano tecniche di ripresa (fotografie e video) utilizzando come ambiente i numerosi murales presenti, i cui colori formano violenti contrasti con le rugginose rovine industriali di quello che una volta fu il “Gazometro” di Roma.

Lo scopo della nostra escursione aveva ben tre obiettivi; primo ovviamente quello di testimoniare puntualmente la presenza di opere di street art, costituite, per la quasi totalità da lettering, opere che avevamo incontrato ogni volta che ci siamo trovati a percorrere rapidamente la pista ciclabile per spostarci da un punto all’altro della città, ma cui non avevamo mai prestato mai la dovuta attenzione. Il secondo obiettivo era quello di dare uno sguardo fotografico dal basso alla nostra città e confermare che sul Tevere si affacciano tremila anni di storia e di bellezza. Terzo, riuscire a cogliere momenti di solitudine urbana in una città così caotica che non ha nulla da invidiare a Calcutta; e quella solitudine che rinfranca lo spirito la si gusta appieno proprio passeggiando nel cuore pulsante di Roma, nel “sentire gli strilli dei gabbiani, fissare i lenti ed ampi gesti dei vogatori che spingono controcorrente le loro lunghe canoe, incrociare qualche ciclista che gareggia con il proprio cane, notare di sfuggita una coppia di amanti che si scambia teneri baci”.

Tutto questo è il Tevere! Peccato che i Romani, per la quasi totalità, non lo conoscano.

 

Parte prima: l’ambiente

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in primo piano ponte Mazzini; dietro, ponte Amedeo di Savoia

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ponte Mazzini e la scalinata per lungotevere dei Sangallo

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da sotto ponte Amedeo di Savoia: ponte Vittorio Emanuele II, ponte Elio e il Mausoleo di Adriano

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chiglia di barcone naufragato sotto ponte Vittorio Emanuele e scalinata di accesso a lungotevere Tor di Nona

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vogatori sotto ponte Elio

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ponte Cavour con rampa di accesso a lungotevere Prati

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cabina per rilevamento idrografico. opera di K2m

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il mausoleo di Adriano su ponte Elio

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ponte Vittorio Emanuele II e rampa di accesso al lungotevere Vaticano

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la ex baraccopoli di Riva Ostiense

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significativa opera di Hitnes

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un poster sotto ponte Elio

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Pignon Ernest Pignon

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Parte seconda: presenze

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gatto su istallazione di Cactus

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particolare

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podisti più o meno stanchi

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ciclisti più o meno motorizzati

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l’opera pensile di Laura Galletti (murale al giorno numero 228 del 7 dicembre 2015)

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motociclisti e camminatori

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Parte terza: le opere sull’argine di Tevere

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JBrock

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Milk

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Parte quarta: le opere di Riva Ostiense

(le opere che completano l’esposizione di questo luogo sono state presentate negli articoli “Il lettering di Riva Ostense 1 e 2 , rispettivamente del 11 novembre e del 7 marzo 2015)

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Hitnes

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Hogre

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Tadh , RST, Corv

 

 

Un murale al giorno (toglie la malinconia di torno) /246

Piccola grande opera questa sera sulla vetrina di FotografiaErrante! Rione Regola, il settimo della città di Roma, siamo nel cuore del Centro Storico Rinascimentale; da via dei Giubbonari imbocchiamo via dei Pettinari, la percorriamo tutta e sbuchiamo sul lungotevere all’altezza di Ponte Sisto. Invece di imboccarlo, scendiamo la scala che ci porta sulla riva sinistra del Tevere, la spalletta che regge il ponte è la nostra meta; su di essa è esposta una opera di JBRock. L’artista molto attento alle problematiche, e sociali e dell’arte, ha voluto denunciare il disinteresse delle istituzioni per la linfa vitale della gente italica.

Nello scorso mese di novembre sono state rubate, ma noi diremmo meglio rapinate, 17 opere dal museo civico di Castelvecchio a Verona; quadri di Tintoretto, Rubens, Mantegna, Tintoretto padre e figlio, Pisanello, Bellini, Caroto hanno preso il volo verso chissà quali lidi, forse vers l’est. E JBRock ha voluto omaggiare a modo suo il Genio di Domenico Robusti figlio di Jacopo Robusti noto come” Il Tintoretto”, esponendo una copia 1/1 proprio del quadro rubato dell’artista vissuto a cavallo dei secoli XVI e XVII.

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l’opera

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inserita nell’ambiente