Ernest Pignon Ernest

Sulle rive del Tevere

Ci siamo concessi una lunga passeggiata sulle rive del Tevere; siamo partiti da Lungotevere Gassman, abbiamo percorso la riva destra fino oltre Castel S.Angelo; abbiamo approfittato di ponte Cavour per passare sulla riva sinistra e siamo scesi fino all’Isola Tiberina da dove abbiamo riguadagnato la riva destra per arrivare al ponte della Scienza intitolato a Rita Levi Montalcini; qui tornati sulla riva sinistra abbiamo cominciato una dettagliata escursione su Riva Ostiense, quel tratto di lungotevere frequentato solo in estate e per un minimo tratto, per le manifestazione legate alla “Estate Romana”. Ora, specie da quando è stata sgomberata la comunità di senzatetto che viveva in condizioni di igiene precaria ed in orribili baracche proprio sulla riva del fiume, si incontra pochissima gente, qualche ciclista, qualcuno che porta a spasso il cane e, ogni tanto, gruppi di ragazzi che sperimentano tecniche di ripresa (fotografie e video) utilizzando come ambiente i numerosi murales presenti, i cui colori formano violenti contrasti con le rugginose rovine industriali di quello che una volta fu il “Gazometro” di Roma.

Lo scopo della nostra escursione aveva ben tre obiettivi; primo ovviamente quello di testimoniare puntualmente la presenza di opere di street art, costituite, per la quasi totalità da lettering, opere che avevamo incontrato ogni volta che ci siamo trovati a percorrere rapidamente la pista ciclabile per spostarci da un punto all’altro della città, ma cui non avevamo mai prestato mai la dovuta attenzione. Il secondo obiettivo era quello di dare uno sguardo fotografico dal basso alla nostra città e confermare che sul Tevere si affacciano tremila anni di storia e di bellezza. Terzo, riuscire a cogliere momenti di solitudine urbana in una città così caotica che non ha nulla da invidiare a Calcutta; e quella solitudine che rinfranca lo spirito la si gusta appieno proprio passeggiando nel cuore pulsante di Roma, nel “sentire gli strilli dei gabbiani, fissare i lenti ed ampi gesti dei vogatori che spingono controcorrente le loro lunghe canoe, incrociare qualche ciclista che gareggia con il proprio cane, notare di sfuggita una coppia di amanti che si scambia teneri baci”.

Tutto questo è il Tevere! Peccato che i Romani, per la quasi totalità, non lo conoscano.

 

Parte prima: l’ambiente

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in primo piano ponte Mazzini; dietro, ponte Amedeo di Savoia

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ponte Mazzini e la scalinata per lungotevere dei Sangallo

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da sotto ponte Amedeo di Savoia: ponte Vittorio Emanuele II, ponte Elio e il Mausoleo di Adriano

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chiglia di barcone naufragato sotto ponte Vittorio Emanuele e scalinata di accesso a lungotevere Tor di Nona

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vogatori sotto ponte Elio

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ponte Cavour con rampa di accesso a lungotevere Prati

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cabina per rilevamento idrografico. opera di K2m

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il mausoleo di Adriano su ponte Elio

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ponte Vittorio Emanuele II e rampa di accesso al lungotevere Vaticano

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la ex baraccopoli di Riva Ostiense

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significativa opera di Hitnes

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un poster sotto ponte Elio

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Pignon Ernest Pignon

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Parte seconda: presenze

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gatto su istallazione di Cactus

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particolare

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podisti più o meno stanchi

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ciclisti più o meno motorizzati

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l’opera pensile di Laura Galletti (murale al giorno numero 228 del 7 dicembre 2015)

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motociclisti e camminatori

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Parte terza: le opere sull’argine di Tevere

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JBrock

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Milk

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Parte quarta: le opere di Riva Ostiense

(le opere che completano l’esposizione di questo luogo sono state presentate negli articoli “Il lettering di Riva Ostense 1 e 2 , rispettivamente del 11 novembre e del 7 marzo 2015)

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Hitnes

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Hogre

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Tadh , RST, Corv

 

 

Un murale al giorno (toglie la malinconia di torno) /223

Murale al giorno particolare quello di oggi. Vi parliamo di uno, e forse il più grande, degli uomini che hanno calcato la scena italiana nel ventesimo secolo: Pier Paolo Pasolini. Quello che è apparso nel corso dell’anno su tante opere di street art, ma con una in particolare, del tutto abusiva, ha fatto schierare dalla parte dei writer anche i loro nemici giurati che rispondono al nome di “Roma fa schifo”. Pensate, quando una delle tante opere di Ernest Pignon Ernest, voglio precisare, esposte abusivamente in varie parti della città (e non diciamo in periferia, ma sui muri della città storica ed a volte su veri e propri monumenti, tipo ponti costruiti dagli antichi romani) è stata vandalizzata, quei signori (eufemismo) hanno gridato allo scandalo e si sono schierati (sic) dalla parte di chi nottetempo, sfidando la legge ed il buoncostume, espone le proprie opere d’arte!

Di murales dedicati al grande uomo ne sono stati realizzati molti, ricordiamo tra i tanti quello di Nicola Verlato a Torpignattara (murale al giorno numero 172 del 26 aprile scorso), quello di Omino 71 e Mr. Klevra ad Ostia, quello di Diavù alla Marranella, ancora quello di Maupal sempre a Ostia, quelli di Omino 71  di Maupal in via Fanfulla da Lodi al Pigneto.

Ecco quindi una delle tante copie l’opera di Ernest Pignon Ernest, quella esposta all’Isola Tiberina, sotto Ponte Cestio (quella apparsa in via di Porta Portese, di fronte al cinema Nuovo Sacher, intorno alla metà dello scorso mese di maggio, ve l’abbiamo già presentata con il murale al giorno numero 184 del 17 maggio scorso)

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l’opera

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visitatori

E per finire una carrellata delle opere degli artisti sopra citati:

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Pasolini condiviso da Omino 71 e Mr. Klevra (C.F.P. Pier Paolo Pasolini di Ostia)

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Pasolini visto da Diavù

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l’opera di Maupal in via Fanfulla da Lodi

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l’opera di Omino 71, sempre in via Fanfulla da Lodi

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Pasolini visto da Maupal (C.F.P. Pier Paolo Pasolini di Ostia)

Un murale al giorno (toglie la malinconia di torno) /184

Abbiamo aspettato due giorni nella vana attesa di conoscere l’identità dell’artista che ha fatto esplodere a ciel sereno un boato senza pari. Si parla della nuova Pietà, quella del XXI secolo; un Pasolini vivo, in tutti i sensi, che regge pietosamente il corpo di un Pasolini ucciso dall’ignoranza, se non dal potere. Vivo come è vivo e lo resterà per sempre nella cultura italiana e non solo.

Abbiamo infatti scovato in via Giovanni Borgi, ai Catinari nel Rione S.Eustachio ed in immediata successione in via di Porta Portese al Rione Trastevere la stessa opera realizzata in due copie.

Questa sera abbiamo rotto ogni indugio e ci apprestiamo a farvi conoscere questa opera che per ora attribuiamo ad anonimo; che al di là di ogni giudizio tecnico, dal punto di vista estetico è un vero capolavoro, l’espressività e la sofferenza emanata del volto di Pasolini non hanno pari.

via Giovanni Borgi

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l’opera

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l’ambiente

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due particolari

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i visitatori

via di Porta Portese

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l’opera

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piano americano

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i visitatori